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lunedì 31 dicembre 2007

Buon 2008 da Salvatore Maccarrone

Ciao Pippo,
sta per arrivare il 2008 , sarà un anno molto intenso e spero pieno di novità per il nostro paese. Auspico un rigoglioso e rigenerante anno a tutti i nostri concittadini e li invito ad una riflessione sul futuro della nostra!!! amata cittadina. Se ognuno di noi ha veramente a cuore le sorti di Furci, deve togliersi le bende dagli occhi e guardare davanti a se perchè si trova di fronte ad un bivio e deve scegliere la retta via. Una scelta responsabile e nell'interesse di tutti, per riportare Furci al centro della riviera, così come merita e come è stato prima del ' 98. Certo non sarà facile dopo la distruzione operata dall'attuale amministrazione( peggio del terremoto di Messina del 1908). Sta crescendo nei cuori e nelle menti di molti concittadini la volontà di riprendersi il paese dato, in questi 10 anni, nelle mani di chi non ha mai!! provato amore per la nostra comunità, riportandoci indietro di 40 anni e forse più. E' in atto un cambiamento che passa dalla crescita morale di tutti per far sì che Furci torni ai furcesi . Basta con le ritorsioni o le ripicche personali verso chi non ha votato tizio o caio; tutti i cittadini,vincenti o perdenti, sono uguali ed hanno gli stessi diritti e doveri, non esistono quelli di serie A e quelli di serie B. E' venuto il tempo di svegliarci tutti da un sonno durato troppo e che ci ha fatto perdere troppo tempo.
Ciao e BUON 2008 a te ed ai FURCIOTI, cordialmente Salvatore Maccarrone.

STRUFFOLI NAPOLETANI

(Ingredienti per 8 persone)
Per gli struffoli:
600 gr. di farina
4 uova
1 tuorlo
2 cucchiai di zucchero
80 gr. di burro (o 25 gr. di strutto) fatto liquefare a bagnomaria
1 bicchierino di Limoncello o Rum
1 scorza di mezzo limone grattugiata
1 pizzico di sale
Olio (o strutto) per friggere

Per guarnire
400 gr. di miele
Confettini colorati
100 gr. di arancia candita
120 gr. di cedro candito
50 gr. di zucca candita

Disporre la farina a fontana e impastarla con le uova, il burro, lo zucchero, la scorza di limone, il liquore e un pizzico di sale.
Lasciar riposare l’impasto per mezz’ora quindi formare delle sfere e friggerle in abbondante olio.
Nel frattempo sciogliere il miele a bagnomaria e unirlo agli struffoli.
Girare con delicatezza per qualche minuto e unire i confettini e la frutta candita.

sabato 29 dicembre 2007

Budino

Uno stampo per budini con l'apertura al centro da foderare internamente con caramello.
5 uova intere
5 cucchiai colmi di zucchero
1/2 litro scarso di latte al bollore

Sbattere le uova con lo zucchero e poi incorporare lentamente il latte caldo, sempre sbattendo affinchè le uova non si rapprendano.
Versare il composto nello stampo e cuocere a bagnomaria finché, scuotendo leggermente, si veda che il budino è sufficientemente rassodato: Lasciarlo freddare nello stampo, rovesciarlo poi in un piatto da portata e guarnirlo, a piacere, con panna montata.

venerdì 28 dicembre 2007

Udine, scrive canzone Venditti su asfalto per avere perdono


L'artefice e' Stefano, 16 anni, e il brano e' lungo 30 metri (ANSA) - UDINE, 28 DIC - Stefano, 16 anni di Cussignacco (Udine), per avere il perdono dell'amata ha scritto una canzone di Venditti su 30 metri di asfalto. La simpatica vicenda e' stata raccontata dal Messaggero Veneto, che ha intervistato il ragazzo; si era reso colpevole di una innocente scappatella e per questo era stato lasciato dalla 'sua' Erica, che alla fine lo ha perdonato. Le ha dedicato 'Dalla pelle al cuore', di Venditti, canzone che i due avevano sentito durante una gita sulla neve.

Fonte:
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/friulivgiulia/news/2007-12-28_128144845.html

Ma che bello, cosa non si fa per amore, allora non é tutto perduto, esistono ancora questi sentimenti.

giovedì 27 dicembre 2007

Saldi d'inverno: cresce il business

Ogni famiglia spenderà 500 euro

Sarà Napoli la prima città in Italia a dare il via ai saldi invernali. Nel capoluogo partenopeo le vendite a prezzi ribassati partiranno il 2 gennaio, seguite a ruota da Roma, Milano, Palermo, dove gli sconti scattano il 5 gennaio. Secondo Confcommercio in media ogni famiglia spenderà 500 euro, per un giro d'affari da 6,4 miliardi di euro.

Conto alla rovescia dunque per la "caccia allo sconto" un po' in tutta Italia. Il calendario completo, città per città, si può consultare sul sito di Confcommercio. Tra le città "ritardatarie", Catanzaro e Campobasso, che aspetteranno il 15 gennaio prima di partire con gli sconti. Ogni famiglia secondo Confcommercio spenderà poco più di 500 euro per abbigliamento e accessori facendo salire a quasi 6,5 miliardi di euro il valore dei saldi invernali 2008 (quasi 2 miliardi di euro in più dell'anno scorso) con un'incidenza del 18% sul fatturato del settore. Le famiglie interessate ai saldi saranno 11,9 milioni, circa la metà rispetto ai 23,9 milioni di nuclei familiari italiani.

"Per i saldi invernali 2008 le aspettative degli operatori del settore" dichiara Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia, l'Associazione nazionale di categoria aderente a Confcommercio "si prevedono moderatamente soddisfacenti, tenuto conto che potrà esserci un recupero di spesa per i prodotti di abbigliamento a fronte di un andamento delle vendite natalizie in generale scarse e concentrate, come in passato, su pezzi piccoli di basso prezzo, pelletteria compresa. Gli sconti potranno essere anche maggiori rispetto all'anno scorso partendo già da un 40%".

E per evitare fregature nell'acquisto di merce scontata Confcommercio ricorda le regole da non dimenticare: la possibilità di cambiare il capo dopo l'acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso in cui risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. L'acquirente è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Sulla prova dei capi, la possibilità è lasciata alla discrezionalità del negoziante, mentre per i pagamenti le carte di credito devono essere accettate qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. A parte specifiche disposizioni regionali, è possibile mettere in vendita capi non appartenenti alla stagione in corso. Infine si ricorda l'obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Ecco il calendario dei saldi nelle principali regioni e città:

REGIONI PERIODO SALDI CITTA'
Abruzzo 5 gennaio-18 febbraio L'Aquila
Basilicata 7 gennaio-7 marzo Potenza
Calabria 15 gennaio-28 febbraio Catanzaro
Campania 2 gennaio-31 marzo Napoli
Emilia Romagna 5 gennaio-5 marzo Bologna
Friuli Venezia G. 12 gennaio-31 marzo Trieste
Lazio 5 gennaio-15 febbraio Roma
Liguria 6 gennaio-19 febbraio Genova
Lombardia 5 gennaio-5 marzo Milano
Marche 5 gennaio-1 marzo Ancona
Molise 15 gennaio-28 febbraio Campobasso
Piemonte 1 gennaio-31 marzo Torino
(5 gennaio-29 febbraio)
Puglia 5 gennaio-28 febbraio Bari
Sardegna 8 gennaio-8 marzo Cagliari
Sicilia 5 gennaio-15 marzo Palermo
Toscana 7 gennaio-7 marzo Firenze
Umbria 7 gennaio-6 marzo Perugia
Valle d'Aosta 10 gennaio-31 marzo Aosta
Veneto 5 gennaio-28 febbraio Venezia
Bolzano 7 gennaio-17 febbraio Bolzano
Trento 7 gennaio-29 febbraio Trento

Fonte:
TGCOM
http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo393780.shtml

mercoledì 26 dicembre 2007

Carote, zucchine e broccoli: meglio cotti

Secondo uno studio italiano questi vegetali non perdono affatto le proprietà nutrienti.
PARMA - Passato il Natale con il suo carico di colesterolo è giunto il momento di rivolgersi alle verdure per cancellare gli effetti nefasti delle abbuffate festive, ma c'è una novità: chi sostiene che l'unico modo per conservare tutte le sostanze nutritive dei vegetali sia mangiarli crudi ha torto. Secondo uno studio dell'università di Parma la bollitura e la cottura a vapore conservano e in qualche caso addirittura potenziano la disponibilità di alcune molecole benefiche per la salute. Lo studio, pubblicato dal Journal of Agricultural and Food Chemistry, ha preso in esame le tre verdure tipiche delle nostre tavole, carote, zucchine e broccoli, e tre metodi di cottura, bollitura, vapore e frittura. L'ultimo, come era lecito aspettarsi, è stato bocciato: le verdure fritte conservano infatti una minima parte di vitamine e altre sostanze antiossidanti, ma dagli altri due sono venute delle sorprese. «La bollitura e la cottura al vapore mantengono le sostanze antiossidanti - spiega Nicoletta Pellegrini, autrice dello studio - e per i broccoli addirittura la cottura al vapore aumenta il contenuto di glucosinolati, un gruppo di composti noti per le loro proprietà antitumorali». Ecco i risultati nel dettaglio.

CAROTE - Secondo lo studio nel caso di questa verdura è difficile scegliere il metodo ottimale di cottura. La bollitura conserva la maggior parte della vitamina C (se ne perde il 9%) e aumenta i carotenoidi (precursori della vitamina A, utile alla vista, che crescono del 14%, mentre calano leggermente con gli altri metodi) ma distrugge totalmente i fenoli (sostanze antiossidanti) che invece vengono trattenuti per circa il 60% dagli altri metodi.

ZUCCHINE - «In generale - scrivono gli autori nell'articolo - la più grande perdita di fenoli si registra dopo la bollitura e la frittura, mentre la vitamina C non viene intaccata particolarmente (se ne perde il 15%) da nessuno». I fenoli resistono di più durante la cottura al vapore (che comunque ne distrugge la metà) mentre i carotenoidi preferiscono la bollitura.

BROCCOLI - I broccoli assolutamente non vanno fritti, ma vanno cotti al vapore. Lo si deduce dai valori di carotenoidi e vitamina C, che crollano con il metodo di cottura più violento, ma soprattutto dalla presenza nella verdura dei glucosinolati: queste sostanze, tipiche delle Brassicacee, aumentano addirittura del 20%.

26 dicembre 2007
Fonte: il Corrierone
http://www.corriere.it/salute/07_dicembre_26/verdure_cotte_9b428ed0-b3c2-11dc-9250-0003ba99c667.shtml

Prezzi, nuovo allarme consumatori


26/12/2007
Nel '08 aumenti di 1700 euro a famiglia

Adusbef e Federconsumatori lanciano un altro allarme caro-vita e calcolano che nel biennio '07-'08 tra alimentari, mutui e bollette la spesa per le famiglie sia aumentata di oltre 2.500 euro. Solo per l'anno alle porte l'aumento potrebbe superare i 1.700 euro. La stangata è attesa su tutto: dalla luce al gas, alla nettezza urbana, a banche e assicurazioni, dai mezzi pubblici alle autostrade, dal canone Rai ai bolli auto e moto.

Adusbef e Federconsumatori valutano che le previsioni di spesa per le famiglie nel 2008 ''continuano ad essere preoccupanti con una stangata in arrivo che va da un minimo di 1.520 fino ad un massimo di 1.715 euro su base annua. In particolare l'anno prossimo l'aumento di spesa maggiore su base annua sarà per i generi alimentari, con un impatto pari a 420-440 euro; seguita da riscaldamento (125-135 euro); benzina e carburanti (120-130 euro); gas (72-85); tariffe ferroviarie (90-120; luce (38-45 euro); Rc auto (26-40 euro); nettezza urbana (30-40 euro); (servizi bancari (25-30); tariffe autostradali e canone Rai (29-35 euro); bolli auto-moto, addizionali regionali (20-30 euro). Per le famiglie (3,2 milioni) che hanno contratto un mutuo a tasso variabile 'per precisa responsabilità delle banche', dal 1 gennaio 2008 ci saranno aumenti di rate pari a 550 euro su base annua, nel caso di un mutuo trentennale di 100.000 euro; di ben 1.100 euro l'anno, nel caso peggiore di un mutuo trentennale di 200.000 euro. Adusbef e Federconsumatori infine, pur apprezzando l'introduzione di 'Mister Prezzi' in Finanziaria, chiedono che sia dotato di maggiori poteri sanzionatori, compresi la sospensione temporanea licenza esercizio per trasgressori e speculatori.

Ecco una tabella con le previsioni dei rincari 2008 per una famiglia media a partire dal primo gennaio prossimo (in euro):

AUMENTO da-a

LUCE 38-45
GAS 72-85
NETTEZZA URBANA 30-40
RISCALDAMENTO 125-135
BENZINA 120-130
SERVIZI BANCARI 25-30
RC-AUTO 26-40
AUTOSTRADA-CANONE RAI 29-35
FERROVIE 90-120
TRASPORTO LOCALE 25-35
BOLLO AUTO-MOTO ADDIZIONALI REGIONALI 20-30
RATA MUTUO (100MILA EURO A 30 ANNI) 500-550
ALIMENTARI 420-440

TOTALE 1.520-1.715

Fonte:
http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo393696.shtml

lunedì 24 dicembre 2007

PESCE AZZURRO OK, I CONSUMI NON CALANO

ROMA - Rispetto ai rincari record per pasta, dolci, frutta e verdura, il pesce 'tiene' con rialzi del 3,8%. Le stime sono del Centro Studi della Lega Pesca, secondo cui il caro-spesa non inciderà sui consumi che in 7 giorni, tra Natale e Capodanno, ammonteranno a 22 mila tonnellate, per una spesa complessiva di 232 milioni di euro.

La crescente attenzione al portafoglio fa prevedere una 'riscossa' delle specie più economiche, pesce azzurro in testa; indietreggiano invece caviale, salmone, ostriche (-20-25%) e crostacei; il prezzo medio per le ostriche atteso è di 8/10 euro l'una e tra gli 80 e i 100 euro per gli scampi grandi.

Tengono le carni bianche e pregiate, branzini, orate, spigole, che tradizionalmente dominano le festività: il costo dei pesci di mare oscilla dai 30 euro al chilo dei dentici e cernie ai 35/40 di spigole e orate, passando per i 27 euro delle ricciole e i 29 euro del pesce spada. Ma a conquistare il budget familiare e le tavole sarà il pesce azzurro, più economico e saporito come acciughe, sardine, sgombri e molluschi che, insieme ai prodotti di allevamento, permettono notevoli risparmi senza dover rinunciare al gusto.

Si tratta in questo caso di un prezzo medio di 10 euro al kg per vongole (12 se veraci), orate e spigole di allevamento italiane; 5/7 euro al kg, invece per sardine, boghe, palamite, lampughe e sgombri. "Un'occasione di scoperta per i consumatori, oltre che una scelta di salute - dichiara il presidente della Lega Pesca, Ettore Ianì - data appunto dalla grande varietà di specie che offrono i nostri mari ancora non adeguatamente apprezzate, seppure economiche e gustose".

Lega Pesca consiglia infine di fare acquisti nei mercati, rionali e all'ingrosso, magari nelle prime ore della mattina; attenzione a non acquistare prodotto privo di indicazione di provenienza, non solo per preferire il made in Italy, ma soprattutto per evitare insidie e truffe, ultime in ordine di tempo quelle cinesi; occhio dunque a carpe, anguille, frutti di mare freschi e congelati, così come al novellame di pesce cinese, venduto come bianchetti.

Fonte:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_37370345.html

Tre ricette


BROCCOLI SOFFOCATI

Mettere i broccoli in un tegame con olio aglio e peperoncino
Coprire con un coperchio e far rosolare a fuoco basso girandoli ogni tanto
Irrorarli con vino rosso o aceto, salarli e coprirli girandoli di tanto in tanto e finire la cottura.

PASTA E BROCCOLI

Mettere una pentola d’acqua salata al fuoco
Pulire i broccoli e quando l’acqua bolle gettarli nell’acqua bollente
Farli cuocere per un po’
Aggiungere la pasta e finire la cottura
A parte in un tegame far rosolare nell’olio 1 hg. di pancetta, cipolla, aglio e peperoncino
Dopo aver scolato pasta e broccoli versarli nel tegame e ripassarli per qualche minuto
Condire con parmigiano o, preferibilmente, con pecorino.

TIRAMI SU

Ingredienti: 300 gr. di mascarpone, 4 uova (di cui solo 2 chiare), 4 cucchiai di zucchero, savoiardi q.b. (meno di un pacco famiglia), caffè q., cacao amaro per spolverare.
(OPPURE
1 scatola e ½ di savoiardi, crema con 3 tuorli, 6 cucchiai rasi di zucchero e 3 hg. di mascarpone, aggiungere gli albumi montati a neve con un pizzico di sale)
Battere i tuorli con lo zucchero, versarvi il mascarpone e mescolare. Aggiungere le chiare montate a neve con un pizzico di sale e mescolare.
In un recipiente adagiare uno strato di savoiardi ben imbevuti di caffè e ricoprire con la crema al mascarpone continuando fino ad esaurimento degli ingredienti.
Spolverare con cacao amaro.
Servire freddo.

Maria (da Roma)

domenica 23 dicembre 2007

Cara Jonionotizie.it..............


.......Riportando una sestina in "filastrocca", si perde il senso della stessa.
Eccovela come avrebbe dovuto essere:

Buon Natale e felice Anno 2008
Aggiungo agli auguri anche un motto,
Natale, dicono, é la festa dell' amore,
Pensateci, o voi amministratori senza rancore,
Se il popolo di Furci non piú vi sta vicino,
Dite Addio e fategli un' inchino.

Buon Natale a tutti, dico tutti !

Cordialmente.....
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

mercoledì 19 dicembre 2007

Un modo sfizioso di mangiare le banane.


Una banana a testa, ben soda, ma non verde.
Un po' di buon Rum ( o altro a piacere)
Un buon cucchiaino di zucchero
Arrostire le banane con la buccia, due o tre minuti da una parte e altrettanto dall'altra, su una griglia o piastra ben calda; adagiare le banane sul piatto, togliere la metà buccia superiore, spargere sopra il frutto caldo lo zucchero e un poco di rum.
Si mangia col cucchiaino. Ogni commensale userà zucchero e liquore nella quantità preferita.

Beh....meglio tardi che mai......


Solo adesso ricevo 5 foto della sagra del maiale e cinghiale, tenutasi ad Antillo all' inzio di Dicembre.
Di maiali e cinghiali non si vede molto, sie vedono peró le nostre belle "pollastrelle".



martedì 18 dicembre 2007

Non ti scordar di me........!



Ecco cosa richiede l' INPS per il rinnovo triennale di una pensione di invaliditá di Euro 13,41
(tredicieuroequarantunocentesimi).
Certificato medico.
Delega in italiano np1.
Delega in italiano np.
Delega in tedesco np.
Domanda di conferma di invaliditá.
Esonero tasse sulla pensione italiana.
Modello RED-INPS.
Pagamento della pensione-INPS.

Ció comprende tra file .pdf e .doc 1374KB ed in grammi,
circa un chilo di carta.

Comporta anche, la visita dal medico, andare a farsi confermare l' invaliditá, andare dal fisco tedesco a farsi mettere un bollo per far capire che le tasse le pago in Germania, andare in banca per un bollo che certifica un conto in Germania, riempire e firmare deleghe, modelli, certificati.... ! Per tutto ció ci vuole molto tempo e denaro.
Tutte cose a conoscenza dell' INPS sin dal 2001 !

Le casse pensionistche tedesche richiedono soltanto un certificato di esistenza in vita, che viene rilasciato dal Comune di residenza o dal Comune di nascita o dal Consolato Italiano o dalla Chiesa a cui si appartiene, solo un foglio, UNO.

É dal Giugno 2007 che attendo una "qualsiasi" risposta, sembra peró che sia l' INCA patronato (CGIL) Hamburg, come anche l' INPS Palermo, si siano atomizzati, non rispondono, non ci sono !!!!

Ma io, i (tredicieuroequarantunocentesimi) non li regaleró MAI all' attuale Governo, ne ho il diritto dal Gennaio del 2001 e li voglio !

Questa é l' Italia in cui vivete, cari Concittadini con "spirito animale", cosí vi vede il Presidente della Repubblica.

Cordialmente....con overdosis di adrenalina.....
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

lunedì 17 dicembre 2007

Efficienza tutta italiana = "Noi abbandonati sull'Eurostar"

BARI - "Ma quale maltempo. In quel punto la linea non va: non è la prima volta che succede". Dopo un'odissea sui binari lunga quanto un volo per l'Australia, Ketty Di Tardo, una ragazza barese che vive e lavora nella Capitale, ha ancora la forza di gridare la propria rabbia. "Ci hanno lasciati soli, abbandonati, senza riscaldamento, senza cibo e senza servizi igienici: non è degno di un paese civile", sbotta.
"Una cosa tremenda ma c'erano migliaia di treni in giro - ha commentato Romano Prodi - Cerchiamo di avere il senso della misura, altrimenti non riusciremo ad avere l'idea precisa di dove sia il male, quello che non va e dove intervenire".

Il treno Eurostar partito da Lecce alle 12.17 e mai giunto a Roma (sarebbe dovuto arrivare alle sei e venti del pomeriggio) è la metafora dei trasporti ferroviari nel Sud Italia. Come se non bastassero i tempi di percorrenza, che a parità di distanze sono il doppio di quelli tedeschi e spagnoli, guasti e ritardi sono sempre all'ordine del giorno. La gente ci ha fatto l'abitudine e quasi non protesta più. Quando però si impiegano venti ore per raggiungere la Capitale, lontana appena 500 chilometri, anche la pazienza ha un limite e a poco servono le scuse di Trenitalia - "Ci sono stati errori ma abbiamo cercato di fare il nostro meglio" ha spiegato l'amministratore delegato Mauro Moretti - il rimborso integrale del biglietto e l'azione legale annunciata dal Codacons. "Niente potrà farci dimenticare quelle ore di incubo", sottolinea Ketty Di Tardo.

Eppure il viaggio era cominciato bene. Il treno viaggiava in orario. Poi, intorno alle cinque e un quarto del pomeriggio, dopo aver superato Caserta e Capua, il convoglio si è fermato di colpo. "Ci siamo ritrovati su un ponte, con il treno inclinato su un lato e quasi in bilico", racconta Ketty Di Tardo. Le cause sono ancora da chiarire, ma si parla di problemi alla linea elettrica e di ghiaccio sulle rotaie. "Ci saranno stati sicuramente guai tecnici, la neve non c'entra: faceva un freddo cane ma ghiaccio non ce n'era", insiste la signora Di Tardo.

È l'inizio dell'odissea. Le dieci carrozze sono piene: famiglie con bambini, ce n'è anche uno di appena cinque mesi, ma anche anziani, 450 persone in tutto, che chiedono chiarimenti senza riceverne. In tanti si preoccupano, nessuno perde la pazienza. Scene che la signora Di Tardo ha scolpite nella mente. "C'erano solo tre persone di Trenitalia: il macchinista e due capitreno. I bagni erano guasti, il riscaldamento non funzionava e nella carrozza ristorante il cibo è finito prestissimo. Ci hanno detto che stava arrivando una locomotiva che ci avrebbe trainato fino a Capua". La motrice è arrivata, ma è servita a poco. "Erano le sei del pomeriggio - racconta Giovanni De Luca, un medico di Barletta - Il treno è stato agganciato, ma non si mosso perché si è rotto il gancio. Ci hanno tranquillizzato, dicendo che ne sarebbe arrivato subito un altro che, anziché trainarci, ci avrebbe spinto. Così, è stato: intorno alle 7 abbiamo sentito un botto, il convoglio si è mosso un po', ma poi basta. Il treno non riusciva a muoversi, pare per un problema ai freni".

Nel frattempo in tanti cominciano a scendere dalle carrozze perché i bagni sono inutilizzabili. E la Protezione civile? "Ce lo siamo chiesto in tanti, i volontari sono arrivati quando era già notte, nella stazione di Capua", dice ancora De Luca. "Siamo stati avvisati verso le 9, quattro ore dopo il guasto", si giustifica Guido Bertolaso, capo del dipartimento della Protezione civile.

Il peggio, però, deve ancora arrivare. Intorno all'una di notte, giunge un treno per caricare i passeggeri. "Ci abbiamo messo un'ora e mezza per salire - ricorda De Luca - C'era gente esausta, bambini che piangevano. Ci hanno dato qualcosa da mangiare, ma non coperte. Ci hanno detto che ci avrebbero portati a Roma, invece dopo pochi chilometri anche questo treno si è rotto ed è riuscito a tornare indietro a Capua, procedendo quasi a passo d'uomo. In stazione ci hanno lasciati per un'ora senza dirci nulla. Abbiamo dovuto aspettare un treno regionale, alle 4 e mezza del mattino. Siamo arrivati a Roma alle 7 e mezza. Tutto questo è inaudito".

"Ho avvertito la sensazione di essere sola, una sensazione di vuoto assoluto - racconta Claudia Aldi, una giornalista di Firenze - Faceva un freddo incredibile, sembravamo dei deportati". "E a Roma non c'erano nemmeno tutti i taxi che ci avevano promesso", conclude con amarezza Monica Sacchetti, un'altra passeggera che ha rischiato di perdere l'aereo da Fiumicino per un'assurda odissea sui binari.

Fonte: La Bibbia dei "sinistri"
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/maltempo-neve/eurostar-passeggeri/eurostar-passeggeri.html

domenica 16 dicembre 2007

Ritorno al Neolitico (VIII)


- Qualcuno ha portato una chitarra, per caso ? -
Era solo una battuta, ma ebbe un insperato effetto
- Una chitarra no, ma, sapendo di andare nel neolitico mi sono portato questo flauto -
Guardai Corrado incredulo, ma mi ripresi subito e lo spronai
- L'hai portato ? E allora suona. Suona qualcosa di cantabile, e voialtri cantate qualche bella canzone. Facciamogli vedere che abbiamo qualcosa da fargli sentire che può ben valer la pena di salvare. Cantate con voce alta e sicura, cercate di essere forti, che ne va della nostra vita. -
Si misero a cantare, accompagnati dalla musica di Corrado, e i selvaggi rimasero interdetti.
Discutevano tra di loro, e forse la cosa stava avendo effetto, quando un selvaggio più alto degli altri, dalla muscolatura atletica e robusta, che doveva essere il loro capo, disse con voce imperiosa qualcosa che li fece zittire.
Poi continuò a parlare, e i suoi uomini, qualcuno a malincuore, posero mano alle armi.
Capii che non aveva funzionato. Peccato, per poco, ma il loro capo non doveva essere amante della musica.
Allora mi rivolsi ai miei.
- Non muovetevi, lasciate fare a me. -
Mi avviai verso il capo a passo deciso, e questa mia mossa li sorprese.
Qualcuno stava per venirmi contro, ma lui li fermò con un gesto che non ammetteva repliche.
Continuò a fissarmi, mentre mi avvicinavo a lui.
Arrivato abbastanza vicino avrei voluto esibirmi in un kata di bastone (in giapponese "bastone" si dice "bo") volteggiando il bo come un giocoliere... peccato che non ne sono capace. Kata, ne conosco, ma la mia esibizione non avrebbe impressionato quei selvaggi, quindi meglio lasciar perdere.
Quindi gettai con violenza per terra il bastone, guardandolo con aria di sfida, e poi mi avvicinai ulteriormente a lui, calpestando il bastone, ed avendo cura che capisse che lo stavo facendo intenzionalmente.
Mi fermai a poco da lui.
Lui alzò la lancia, e la scagliò per terra, dove rimase infilzata. Poi prese l'ascia e la buttò di lato.
Continuando a guardarmi, lanciò un urlo orribile e mi si scagliò contro.
Avevo ottenuto il mio scopo.
Non potendo sperare di vincere con i miei contro i suoi, ero riuscito a convincerlo ad una singolar tenzone tra me e lui.
Più che perdere, non potevo, mi consolai...
Mi era venuto addosso come un toro, ed io mi ispirai ai toreri. Feci un passo laterale, ruotando su me stesso verso destra, caricando così il destro, che scaricai nella sua testona, mirando al mento.
Il colpo non fu abbastanza preciso, perché lui era stato più rapido di quanto mi aspettassi, ed allora gli mollai il miglior sinistro del mio repertorio, prendendo lo slancio dalla torsione del corpo conseguente al destro di prima.
S'era accorto di essere andato a vuoto e si stava girando per recuperarmi, e così si beccò il mio diretto in pieno.
Ma lo assorbì con disinvoltura e cercò di colpirmi con le sue lunghe braccia con scariche di micidiale pericolosità.
Le evitai tutte, ma era straordinariamente rapido, e non riuscivo a infilare i miei colpi.
Allora cercai di frenarlo alternando jab e gedan mae geri con improvvisi spostamenti laterali, cercando, appena possibile di infilare qualche colpo, senza riuscire a dare efficacia alle mie tecniche.
Continuai allora con i jab sinistri, sottraendomi al suo incalzare per quanto possibile, ma ero in chiara difficoltà. non potevo permettermi di prendere neanche uno dei suoi colpi, forse non eccelsi come tecnica, ma di spaventosa e devastante potenza.
Ma, costretto a rivolgergli tutta la mia attenzione, non mi resi conto che mi aveva chiuso in un punto senza uscita a causa delle rocce tutt'intorno.
Lo vidi diabolicamente soddisfatto di avermi incastrato, precipitarsi su di me con l'intenzione di finirmi.
Dovevo rimanere lucido, ne andava della mia vita.
Affidai tutto ad un destro d'incontro, e alla scelta di tempo, che doveva essere perfetta.
Mentalmente ripassai, in quella frazione di secondo, tutta la tecnica, cercando di trarre la massima spinta dal peso del mio corpo sul piede destro, e di far scattare il destro quando l'anca avesse girato la giusta misura, cercando di mantenere la massima scioltezza per avere la massima mobilità e velocità, finché, dopo un'interminabile frazione di istante girai il polso irrigidendomi per dare secchezza al colpo ed assorbirne il contraccolpo.
Fu, per mia fortuna, un colpo da manuale uscito fuori dalla freddezza della disperazione, ed ebbe il suo effetto.
Il bestione si accasciò a terra, intontito, ed io, tirato un sospiro di sollievo, mi tirai fuori da quella maledetta trappola, soddisfatto, ma anche psicologicamente spossato, girandomi per ammirare l'effetto del mio pugno da ko.
Altro che ko, quello, un po' intontito, ma abbastanza furioso, si stava rialzando, e dopo essersi concesso un attimo per riprendersi, mi si lanciò addosso con più veemenza e rabbia di prima.
Lo aspettai a piè fermo, e appena mi fu a tiro, visto che si apprestava a colpirmi di destro, portai il mio destro all'indietro, afferrai la sua mano che cercava di colpirmi, e l'accompagnai spingendola nella stessa direzione in cui l'aveva scagliata lui, prolungandone la traiettoria in maniera innaturale, sfruttando così la sua stessa forza, con l'aiuto della rotazione delle anche mentre avanzavo col sinistro del passo più lungo che potevo, concludendo con una spinta del braccio, steso di scatto, per quanto mi permetteva il peso che spingevo.
Conoscevo il buon esito di quel colpo. Avevo visto cinture nere volare per effetto di quel colpo, ed anche il troglodita, spinto dall'abbrivio del suo stesso peso, non potè frenare il suo stesso slancio, e rovinò vari metri più in là su alcuni dei suoi.
Il colpo era stato di grande effetto visivo, ma, oltre alla involontaria passeggiata forzata, riportò, per sua fortuna, e mia dannazione, ben pochi danni materiali da quella specie di volo che gli avevo fatto fare, e così mi fu sotto prima che io stesso ritrovassi la concentrazione giusta.
Incassai un colpo terribile allo stomaco. C'era da dubitare che invece che a mani nude come era mi avesse colpito con un martello. Avevo indurito gli addominali e l'assorbii,ma essendomi dovuto irrigidire, non fui poi abbastanza svelto a sfuggire alla sua presa, e strinse una presa d'acciaio (acciaio di carne umana) attorno alla mia gola.
Capii che sarei morto se non avessi reagito immediatamente, e allora ruotai di scatto infilando dal basso in alto la mia mano tra le sue, colpendolo poi, ricadendo di scatto, con una gomitata sul braccio, aiutandomi anche col movimento di tutto il corpo, per liberarmi della sua presa mortale, ma lui ne approfittò con uno scatto per attaccarmi alle spalle, cercando di strangolarmi da dietro.
Lo colpii con una testata all'indietro, gli calpestai sadicamente i piedi nudi (avevo bisogno di abbassare la sua concentrazione) e colpii i dorsi delle sue mani, immediatamente dopo afferrando un dito per mano, allargandogli le braccia, e chinandomi, mentre mi portavo di lato, gli torsi il braccio portandoglielo dietro la schiena alzandolo, e lo colpii con un calcio spinto nella piegatura posteriore della gamba, costringendolo ad inginocchiarsi.
Ero esausto, ma anche lui ne aveva abbastanza, e fece un cenno ai suoi che ondeggiavano, pronti ad intervenire.
Poi alzò il braccio in segno di resa.
Cercai di recuperare il fiato mentre lo lasciavo libero, ancora un tantinello diffidente, ma fu leale.
Gli mostrai le mani aperte, sorridendo, sperando che l'interpretasse come un segno di pace, e lui mi restituì il gesto e il sorriso.
I suoi si misero a cantare e danzare... per quel giorno ci era andata bene.
Cosa ci aspettava domani ?

Fine parte ottava.

"duepassi"

giovedì 13 dicembre 2007

Minestra di cardi e fagioli

Ti avevo promesso altre ricette, ma ora ho solo il tempo per suggerirti un trucco culinario, che imparai tanti tanti anni fa su suggerimento del medico di famiglia.
Si possono impunemente magiare fagioli e legumi vari purché si liberino dalle bucce.
Io ho un modo sempilce : metto i fagioli in una zuppiera, li schiaccio ben bene con un bicchiere, poi li passo da un colino con buchetti di 2 o 3 millimetri, sempre usando il solito bicchiere e facendo così passare solo la polpa; le bucce rimarranno tutte nel colino (passarli a setaccio ndr.) e la polpa potrà essere usata a piacimento per minestroni o altro uso voluto.
Ed eccoti la ricette per una minestra veloce, saporita e nuova.

Minestra di Cardi e fagioli
Ingredienti:
Una piccola cipolla
I cardi lessati, ma quelli più duri che altrimenti si getterebbero
Un pugnettino di funghi secchi
Pochi fagioli scritti (borlotti ? ) lessati e trattati come detto
Sale q.b. e un peperoncino a piacere.
Olio mezzo bicchiere o q.b.

Soffriggere la cipolla tritata nell'olio, aggiungere i funghi secchi fatti rinvenire in acqua calda e il cardo tritati finemente; appena pronti questi ingredienti (10 min. circa a fuoco ardente), aggiungere il passato di fagioli e tanta acqua o brodo di dado quanto necessario per 3 o 4 scodelle di minestra.(l'acqua servirà bene per pulire le bucce dei fagioli dalla polpa.)
Si può servire a piacere con riso, pasta, cubettini di pane fritto o solo come crema.
Sono certa che ti piacerà
Bacioni Ambra

mercoledì 12 dicembre 2007

martedì 11 dicembre 2007

sabato 8 dicembre 2007

IL SILENZIO DEI FURCIOTI. PARLA...........................

LENTAMENTE MUORE CHI DIVENTA SCHIAVO DELL'ABITUDINE,
CHI NON CAMBIA LA MARCA,
CHI NON RISCHIA,
CHI NON PARLA A CHI NON CONOSCE.
LENTAMENTE MUORE CHI EVITA UNA PASSIONE.
MUORE LENTAMENTE CHI NON CAPOVOLGE IL TAVOLO,
CHI NON RISCHIA LA CERTEZZA PER L'INCERTEZZA PER INSEGUIRE UN SOGNO,
CHI NON PERMETTE ALMENO UNA VOLTA NELLE VITA DI FUGGIRE AI CONSIGLI SENSATI.
LENTAMENTE MUORE CHI NON VIAGGIA,
CHI NON LEGGE,
CHI NON ASCOLTA MUSICA,
CHI NON TROVA GRAZIA PER SE STESSO.
MUORE LENTAMENTE CHI DISTRUGGE L'AMOR PROPRIO,
CHI NON SI LASCIA AIUTARE,
CHI PASSA I GIORNI A LAMENTARSI DELLA PROPRIA CONDIZIONE.
LENTAMENTE MUORE CHI ABBANDONA UN PROGETTO PRIMA DI INIZIARLO,
CHI NON DOMANDA SUGLI ARGOMENTI CHE NON CONOSCE,
CHI NON RISPONDE QUANDO GLI SI CHIEDE QUALCOSA CHE CONOSCE.
EVITIAMO LA MORTE A PICCOLE DOSI, RICORDANDO SEMPRE CHE ESSERE VIVI RCHIEDE UNO SFORZO DI GRAN LUNGA MAGGIORE DEL SEMPLICE FATTO DI ESISTERE.

PABLO NERUDA


IL SILENZIO DEI FURCIOTI. CONTINUA


UNO DI VOI
CARMELO ALLEGRA ( MELU U' PACCIU)

venerdì 7 dicembre 2007

I delfini seducono con un mazzo di alghe


Un delfino con un bouquet di alghe

I delfini sono degli inguaribili romantici: per conquistare una compagna si presentano all'appuntamento con un bouquet di alghe. Che i simpatici cetacei fossero intelligenti già lo si sapeva, ma che fossero anche degli abili corteggiatori lo ha dimostrato una ricerca compiuta in Amazzonia di un'equipe britannica pubblicata dalla rivista Nature.
La passione dei cetacei - Sulla base di tre anni di appostamenti dal 2003 al 2006 gli studiosi hanno scoperto che gli animali per così dire, più "passionali" hanno rivelato un'indole più aggressiva rispetto agli altri. Un atteggiamento, questo, che gli studiosi riconducono alla competizione che si scatena per conquistare le femmine.

Un mazzo di alghe per sedurre - Per lo studio sono stati scelti 6.000 gruppi di delfini che vivono nella foresta pluviale di Mamiraua, una riserva brasiliana inondata di 225 chilometri quadrati. Tra questi sono stati isolati 221 gruppi in cui almeno un esemplare portava in bocca una sorta di "mazzo" di alghe, o anche dell'argilla o dei ramoscelli per persuadere la femmina all'accoppiamento.

Delfini come gli uomini - Insomma a quanto pare i mammiferi marini sono sempre più simili all'uomo. Sembra proprio che nel mondo acquatico come quello terrestre il discorso dei maschi sia sempre lo stesso: "cosa non ci tocca fare per sedurre una femmina".
Fonte:
http://animali.tiscali.it/articoli/07/dicembre/07/delfini_romantici_123.html

Cordiali pescatori, pensateci prima di arrabbiarvi e di prendere misure drastiche contro i delfini che "a casa loro" vi rubano la preda dalla lenza, probabilmente vogliono fare un regalo alla propria amata.
Come ci rimarreste voi, se un delfino vi fregasse il mazzo di fiori o il regalo per la vostra amata ? Pensateci !

Buona fine settimana.....
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

martedì 4 dicembre 2007

Ma perché non fate una bella pausa?

Mi rivolgo ai Signori che sono sempre sotto stress.
Come d' abitudine, leggo quotidianamente il sito amico Jonionotizie.it,
ho sentito l' intervista del Sig. Freni, ho letto l' articolo sul Dott. Parisi.
Ho pensato, giusto che lor Sigg. si impegnino a salvare il salvabile, anche giusto, a mio avviso, che si prendano un pó le distanze, proprio adesso che tutti si preparano a festeggiare la Festa dell' Amore per accellenza.
Con ció non dico, come fanno molti, "volemose bene", dico soltanto, fate una pausa costruttiva, pensate ai regali per la famiglia, concentratevi sul "nocciolo" dimenticato del periodo natalizio, insomma....deponete le "armi" e riprendetele dopo la befana.
Gli auguri di Buon Natale verrano piú in lá, promesso :-)

Nataliziamente........
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

Carciofi ritti (non fritti)

Ingredienti per 4 persone

-8 carciofi del tipo violetto
-Un mazzo di cipolline fresche ( se sono mazzi piccoli anche due)
-80-100 gr. di lardo ( si può sostituire con altrettanta mezzina)
-Un piccolo spicchio d'aglio ( se si adopoera la mezzina non è importante )
-Un ciuffeto di foglie di niepita
-Un bicchiere di buon olio d'oliva.
-Sale qb e, volendo, un po' di pepe.

Si puliscano i carciofi togliendo intorno le foglie più dure, tagliare le punte per due o tre centimetri, tagliare il gambo alla pari lasciando una base abbastanza larga da poter appoggiare il carciofo in modo che resti dritto, pulire i gambi e tagliarli a tocchettini ( mentre si fa l'operazione di pulitura conviene mettere carciofi e gambi in acqua acidulata con limone).
Preparare un battuto finissimo con il lardo l'aglio e la niepitella, unirvi un po' di sale fino, e pepe se si vuole, poi dividerlo in otto parti uguali.
A questo punto allargare i carciofi rotolandoli fra le due mani e sistemare il battuto dentro l'incavo delle foglie, come si farebbe con il gelato in un cono, sistemare i carciofi in piedi in un tegame, possibilmente di alluminio, con l'olio. devono essere fatti rosolare a fuoco piuttosto alto, senza coprire la pentola, in modo che le foglie esterne vengano ben rosolate; a questo punto aggiungere i gambi e le cipolle tagliate a pezzi abbastanza grossi, coprire la pentola, abbassare la fiamma e far cuocere, magari aggiungendo qualche goccio d'acqua ed anche altro sale se non se ne è messo abbastanza nel ripieno.
Questi carciofi sono buonissimi con la polenta di farina gialla e risolvono bene un pasto.
Buon appetito
Ambra

PS:Possono essere accompagnati alla polenta di granturco

lunedì 3 dicembre 2007

Pere al vino nero (Nero d' Avola)

- Pere ruggine invernali ben sode, possibilmente di piccole dimensioni
- Un cucchiaio di zucchero per ogni pera
- Vino nero da pasto,quanto basta per coprire le pere
- Un chiodo di garofano
- Un piccolo pezzo di cannella

Sistemare le pere in un tegame di smalto alto e stetto, in modo che i frutti stiano in piedi e ben uniti fra loro, aggiungere lo zucchero, chiodo di garofano e cannella, coprire di vino; incoperchiare il tegame e porre sul fuoco lasciando bollire finché il vino non si sia ristretto alla densità di uno sciroppo.
Lasciar freddare e servire ogni pera in una coppetta, unendo qualche cucchiaiata di sciroppo; se è gradita si può aggiungere una cucchiaiata di panna montata.

domenica 2 dicembre 2007

Brasato

Prendere un “piccione” di vitello o vitellone e metterlo a rosolare in una pentola.
Tagliuzzare una carota, una cipolla e un gambo di sedano.
Mettere una manciata di funghi secchi in un po’ d’acqua a rinvenire.
Quando la carne è rosolata da tutte le parti irrorare con parecchio vino rosso, lasciar evaporare un po’ il vino, quindi aggiungere le verdure tagliuzzate, i funghi con un po’ della loro acqua, sale e 2 foglie di alloro.
Volendo, come variante, si può mettere un po’ di salsa di pomodoro.
Far cuocere coperto a lungo controllando che non asciughi troppo: se è il caso aggiungere man mano un po’ d’acqua calda o brodo.
A cottura ultimata far raffreddare, quindi affettare la carne, frullare le verdure con il sugo di cottura in modo da farne una salsa con la quale irrorare le fette di carne.
Se non ci sono ospiti, e pertanto non è indispensabile presentarla in un piatto da portata, è migliore se si lascia nella pentola in modo che la carne possa assorbire il gusto della salsa.
E’ sicuramente più buona, se avanza, quella che si mangia il giorno dopo.

Io l’ho sempre cotto con la pentola a pressione e quindi non ho mai dovuto aggiungere acqua o brodo.

Maria

Riso in brodo con prezzemolo

Occorrente per 4 porzioni
Mezzo bicchiere scarso d'olio
2 o 3 piccoli spicchi d'aglio
Un ciuffo di prezzemolo
Un cucchiaino di concentrato di pomodoro
4 pugnetti di riso
Una noce di burro
sale qb, parmigiano grattugiato
Rosolare nell'olio gli spicchi d'aglio interi a o a fettine e il prezzemolo tritato, aggiungere il cocentrato sciolto in mezzo bicchier d'acqua, far ritirare il sughetto poi aggiungere acqua a sufficienza per la cottura del riso in brodo; naturalmente salare o aggiungere il dado per brodo e, a cottura del riso, aggiungere la noce di burro, servire nei piatti spolverando abbondantemente di parmigiano.
Buon appetito.
Un trucco per non far attaccare il riso, mai, è non girarlo nemmeno una volta, altrimenti andrà girato sempre

Ambra

venerdì 30 novembre 2007

Da domani, 1 Dicembre 2007.....

....pubblicheremo servizi su come i Tedeschi si preparano al Natale e come lo festeggiano.
I sevizi saranno corredati naturalmente da fotografie, visitate il blog, dimenticate per qualche tempo la politica locale.

Cordialmente....
Pippo Caminiti

mercoledì 28 novembre 2007

Zecche nella nursery del Policlinico di Messina



MESSINA
Direttore conferma, 'forse portate dal vento di scirocco'

(ANSA)-MESSINA, 28 NOV - La presenza di un nido di zecche e larve nelle culle della nursery del Policlinico di Messina e' stata confermata dal direttore sanitario. Un neonato, secondo quanto ha riferito la madre, e' stato punto da un zecca. Il direttore ha sostenuto che 'non c'e' nessun blocco delle attivita' e nessun rischio per i piccoli degenti'. E ancora: 'Probabilmente lo scirocco degli ultimi giorni avra' agevolato l'ingresso di 'organismi estranei'.
Fonte:
http://www.gazzettadelsud.it/index.asp?Pagina=xmlarticolo.asp&ID=2007-11-28_128135921.xml

Gentili lettori di Furci-Blog, non é una bufala, é tutto realmente accaduto !
Lo scirocco si puó subire, l' igiene degli ospedali si deve garantire.
Cordialmente...........
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

Fotografati i danni da fumo passivo

Chi fuma avvelena non solo se stesso, ma anche chi gli sta intorno. I danni del fumo passivo sono un dato di fatto ben noto, ma per la prima volta è stato possibile vederli e toccarli con mano, grazie ai risultati di uno studio statunitense. Da diversi anni, ormai, il fumo passivo viene considerato una minaccia alla salute pubblica e associato a molte malattie, tra cui l'asma, la bronchite cronica e il tumore al polmone.

Lo studio, presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America, è stato condotto da ricercatori dell'università della Virginia a Charlottesville e dell'ospedale pediatrico di Filadelfia in Pennsylvania. “E' stato a lungo ipotizzato - spiega Chengbo Wang, fisico del dipartimento di Radiologia al Children's Hospital di Filadelfia - che l'esposizione prolungata al vizio altrui possa causare danni ai polmoni ma, finora, i metodi usati non erano abbastanza sensibili per rilevarli”. I soggetti più esposti ai guasti provocati dalle sigarette altrui sono i bambini, costretti loro malgrado a vivere in ambienti non salutari, inquinati dal fumo degli adulti.

Wang e colleghi hanno studiato i polmoni di 43 fumatori o ex fumatori e 36 di persone che non hanno mai acceso una sigaretta: di questi ultimi, 18 erano esposti ad alti livelli di fumo passivo.

Gli esperti hanno usato per questa indagine una risonanza magnetica dotata di una nuova tecnologia: ai pazienti è stato fatto inalare un preparato contenente elio-3 e sono stati quindi sottoposti all’esame. Questo procedimento ha permesso di “fotografare” la diffusione del gas nei tessuti polmonari.

"Con questa nuova tecnica siamo in grado di valutare la struttura polmonare a livello microscopico, identificando i cambiamenti anche minuscoli causati dall'esposizione al fumo", hanno spiegato i ricercatori. Nel 57% dei volontari con il vizio e nel 33% dei non fumatori esposti al fumo degli altri erano presenti lesioni riconducibili all'esposizione alle sigarette. Nei soggetti esposti al fumo, infatti, gli atomi di elio percorrono una distanza maggiore rispetto a quella rilevata nei soggetti normali, indicando la presenza di spazi creatisi all’interno degli alveoli. I ricercatori hanno così potuto riscontrare anche nei fumatori passivi la presenza di variazioni strutturali dei polmoni simili a quelle riscontrate tra chi fuma.

Fonte:
http://www.tgcom.mediaset.it/tgmagazine/articoli/articolo389799.shtml

martedì 27 novembre 2007

Zuppa di bietola

Ingredienti per 4 persone :
Mezzo bicchiere abbondante d'olio buono
6/7 etti di bietola
Una carota media, due costole di sedano, una cipolla media
4/5 patate medie
Una noce di burro
Parmigiano e sale q.b.
Triturare sedano, carota e cipolla, metterli a rosolare nell'olio, aggiungere la bietola tagliata a listerelle e farla soffriggere insieme al trito di odori; aggiungere le patate intere, coprire il tutto con acqua, aggiungere il sale, coprire la pentola e far cuocere quanto basta a rendere le patate morbide; a questo punto schiacciare le patate con la forchetta dentro il mestolo, aggiungere la noce abbondante di burro e, appena sciolto, servire nei piatti e spolverare abbondantemente con parmigiano grattugiato. Si può servire con crostini di pane raffermo , a dadini e fritto.
Se ti piace, ne ho un'altra ancora più economica.

Ambra

I miei mari. Una vita di avventure, incontri, scoperte


Casa editrice: Mondadori
Collana: Ingrandimenti
Anno pubblicazione: 2007
Prezzo: 20,00
Genere: letteratura italiana
Volumi: 1
Pag: 481

Descrizione:
L’indagine della natura e dei suoi prodigi come continua ricerca della meraviglia. Il viaggio come iniziazione alla vita. Folco Quilici ci racconta anni di avventure, amori, paure e scoperte negli oceani e nei mari del mondo, dove si muovono, si scontrano, si confrontano uomini e creature di ogni specie, dalle stelle marine assassine ai polpi giganti, alle balene in pericolo. Un mare che in alcuni momenti incute timore, in altri entusiasma, ma sempre affascina. Come in un romanzo dalla trama avvincente, leggiamo la fatica e la gioia offerta dallo studio e dalla paziente documentazione di un universo sottomarino ricco di vita e di stupore. Ma non è un romanzo, è avventura vissuta in prima persona da Folco Quilici, mosaico di esperienze.

Fonte:
http://www.lafeltrinelli.it/istituzionale/catalogo/scheda_prodotto.aspx?i=2495293

domenica 25 novembre 2007

L' Etna ha ripreso l' attivitá


Foto ripresa con zoom da Taormina il 05/09/2007

Vi terremo informati sull' attivitá del vulcano

Cordialmente......
Pippo Caminiti

sabato 24 novembre 2007

Attentato in Afghanistan: morto un militare italiano

Feriti altri tre italiani, di Piacenza, Messina e Vipiteno
(ANSA) - ROMA, 24 NOV - Un militare italiano di Piacenza e' morto in seguito ad un attentato a Kabul. Feriti altri 3 militari di Piacenza, Messina e Vipiteno. Nell'attentato avvenuto nella valle di Pagman sono rimasti coinvolti anche il Capitano dell'Esercito Salvatore Di Bartolo, dell'11/mo reparto Infrastrutture di Messina; il Capitano Stefano Ferrari, del 2/o reggimento Pontieri di Piacenza; il Caporale Maggiore scelto Andrea Bariani, del 5/o reggimento Alpini di Vipiteno. Tutti e tre sono lievemente feriti.

Fonte ANSA :
http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/trentino/news/2007-11-24_124138033.html

venerdì 23 novembre 2007

Ritorno al Neolitico (VII)

Non trovammo fiumi, ma vedemmo una scena agghiacciante:
i nostri amici ambientalisti correvano inseguiti da alcuni selvaggi armati di rozze scuri.
Non c'era tempo da perdere, e così, mentre mi lanciavo al loro soccorso, gridai a Corrado e Aldo di nascondersi.
Poi, correndo correndo, cercai di emettere un kiai, un po' per attirare l'attenzione di quei selvaggi, e distrarli, un po' per far sapere ai nostri che c'eravamo.
Un kiai come si deve è una cosa seria, non va fatto di gola, ma richiede una profonda respirazione. Ricordo il maestro che mi diceva che doveva uscire dal "tanden", qualche centimetro sotto l'ombelico, per essere un'esplosione di potenza, e non un gridaccio isterico.
Ma la corsa non aiuta. Ciò nonostante feci del mio meglio, e bastò per ottenere lo scopo.
I selvaggi si fermarono a guardare nella mia direzione, per capire cosa stesse succedendo, dando tempo ai nostri di guadagnare qualche metro.
Avevo gridato ai miei due compagni di nascondersi, perché mi rendevo conto della pericolosità della faccenda, e non volevo coinvolgerli nel rischio, ma essi, pur fermandosi, erano rimasti visibili, e questo, credo, mi fu d'aiuto.
I neolitici forse pensarono che nascosti nel bosco potessero esserci altre persone, che potesse trattarsi di una trappola, visto che un solo uomo correva loro incontro, e decisero di ritirarsi.
Uno solo si attardò su Filippo, uno degli amici di Aldo, che, esausto e senza fiato, era rimasto a terra, incapace di muoversi.
Lo prese per i capelli con una mano e alzò l'altro braccio, dove impugnava la sua rozza ascia fatta di un bastone e di una pietra legata ad esso.
Mentre si accingeva a colpire quel poveraccio, che non faceva nulla per difendersi, gridai ancora, facendogli l'elenco delle sue virtù (figlio di..., str..., e altre amenità) e gli elencai gentilmente tutti i suoi avi eccelsi ("li mortacci tua !").
Lui mi guardò sprezzante, facendomi capire che sapeva benissimo che avrebbe avuto tutto il tempo di uccidere il povero Filippo prima che potessi arrivare, e che si sarebbe compiaciuto di farmi assistere a quell'orribile scena.
Dovevo inventarmi qualcosa.
E allora mi venne in mente la pietra che mi ero messa in tasca, e la tirai fuori, e gliela lanciai.
Ahi ahi, non sono mai stato un lanciatore di pietre. Odio le sassaiole, e una volta che, mio malgrado mi ci ero trovato in mezzo, mi ero limitato a scansare le pietre altrui, guardandomi bene da lanciarne io, perché non avrei potuto sopportare l'idea di colpire qualcuno. Così, l'arte del lancio mi era estranea, anche se ho praticato il lancio del disco, che però è tutt'altra cosa. Così tirai per tirare, giusto per disperazione, ma con una gran rabbia, e fu proprio quella rabbia tanto impotente quanto furibonda, unita ad una immensa dose di fortuna, che mi fece fare un ottimo lancio, che per poco non colpì quel bastardo, che, sorpreso, valutò probabilmente che se avesse colpito Filippo forse non avrebbe avuto la possibilità di sottrarsi alla mia reazione, e preferì lasciarmi la preda, ed allontanarsi velocemente.
Gli gridai qualcosa di cortese ed aggraziato, ma che qui non posso riferire, se no mi censurano il raccontino, e raggiunsi l'amico.
Non gli stetti a chiedere perché non si fosse difeso, so quali effetti può avere il panico. Mi limitai a dargli una mano perché si risollevasse e lo accompagnai verso il bosco.
Gli altri, stranamente, erano scappati da un'altra parte, opposta a quella da qui provenivano i selvaggi, ma non verso il bosco.
Non stetti troppo a chiedermi perché, "saranno pure fatti loro, amen !", pensai.
Arrivati quasi al bosco Corrado e Aldo vennero fuori gioiosi e festanti.
- Presto - la mia voce era bassa ma energica, e non ammetteva repliche - allontaniamoci da qui, perché non sappiamo quelli come la prenderanno e che decideranno di fare. Non siamo attrezzati per un combattimento. -
Aldo evitò di incrociare il mio sguardo. Non era quello il comportamento che si sarebbe aspettato dal "buon selvaggio" che aveva in mente quando era partito.
Così evito di discutere, rimuginando nella sua testa i suoi pensieri.
Il vento si stava rinforzando, il cielo s'era incupito e qualche foglia turbinò nell'aria, mentre il bosco ci accoglieva.

Fine parte settima

"duepassi"

giovedì 22 novembre 2007

Ritorno al Neolitico (VI)

Fummo fortunati a trovare delle more. Mentre le raccoglievamo, e qualcuna ne mangiavamo, Corrado osservò
- Però, devi ammettere che i sapori sono tutt'altra cosa.
I cibi industriali non hanno lo stesso sapore dei cibi di una volta, non ti pare ? -
- Indubbiamente hai ragione. Ma capirai che non è la stessa cosa produrre alta qualità per pochi, o per tantissimi.
Una volta c'erano cibi pregiatissimi, dal sapore favoloso... ma per quanti ?
Il re e la sua corte mangiavano benissimo.... e gli altri ? Morivano.... morivano "veramente" di fame. Non si possono produrre quantità enormi, necessarie per sfamare il popolo, con la stessa qualità colla quale si producevano e si possono produrre cibi per i palati "reali" di chi non ha problemi di spesa.
La disperazione della fame, documentata da tante opere di letteratura, portava la povera gente a mangiare di tutto. Senza arrivare a Charlot, che si cucina una scarpa, la fame nera accecava la gente, fino ad episodi (spero eccezionali) di cannibalismo, e quello che mettevano in bocca, pur di placare quella fame atroce, non erano sempre manicaretti gustosi e saporiti...
Ma gli ambientalisti leggono poco, evidentemente, e hanno dimenticato la fame, o forse non l'hanno dimenticata affatto, visto che sono per il "rientro dolce", e quindi, coerentemente, contro gli OGM, che potrebbero sfamare milioni di affamati, e sono per l'eutanasia, l'aborto, pillole e preservativi, ed ogni cosa che si opponga alla vita....-
- Eh no, qui ti sbagli. Sono contro la pena di morte. -
- Nessuno tocchi caino, per carità. Si tocchi Abele, invece, lo si affami, gli si neghino gli OGM che potrebbero sfamarlo, lo si convinca a togliersi di mezzo quando, raggiunta una certa età consuma risorse senza produrne...-
- Certo, è strano che gli ambientalisti siano per le modifiche genetiche alle piante, ma non contro le modifiche genetiche all'uomo. Tra la pianta e l'uomo, preferiscono la pianta; tra l'animale e l'uomo preferiscono l'animale.... tutto questo mi sembra morboso e patologico -
- Certo, io per esempio, amo gli animali, rispetto le piante, amo la Natura. Fin da piccolo il mio colore è stato il verde, sono contro gli sprechi e contro l'inquinamento. Ma una cosa è un sano sentimento di amore per gli animali, che non può sovrastare l'amore per la specie umana, altra cosa è un fanatismo privo di buon senso, portato all'isteria, con un sottofondo di masochismo e di odio verso l'uomo e la specie umana.
Dietro tutto questo odio per gli OGM, per esempio, c'è l'odio per l'America, ma chi ne fa le spese è il mondo, sono i milioni di affamati, come quegli Africani che vorrebbero sfamarsi ma vengono boicottati da sazi, ultraalimentati burocrati europei che vorrebbero convincerli a lasciar morire i loro popoli di fame.... Gli Africani hanno diritto di chiamare questa odiosa politica europea "ecoimperialismo, ecocolonialismo, ecorazzismo", ovvero imperialismo, colonialismo e razzismo mascherati da politica ecologica -
Aldo arrivò in quel momento. Aveva una faccia scura.
- Non si trova molto cibo in questo bosco, andiamo da qualche altra parte -
- C'è qualche mora. Non sono proteine, ma almeno calmeranno la fame per oggi - e gliene demmo un po' di quelle che avevamo raccolte.
La situazione era precipitata, e mi ero ritrovato in quell'epoca oscura prima di poter studiare come sopravvivere senza il supermercato sotto casa, e il rubinetto d'acqua in cucina.
E senza poter chiamare il 118, o recarmi dal dentista... rabbrividii. Era bene non ammalarsi, perché, rispetto ai trogloditi, avevamo persa anche la medicina delle erbe. Avevo sete, tanta sete, urgeva trovare dell'acqua pulita.
- Cerchiamo un corso d'acqua ! -
Facile a dirlo, ma dove ?
Chiusi gli occhi pensando al tepore della mia stanza da bagno colla vasca piena d'acqua, pronta ad accogliermi e a farmi rilassare, al letto caldo e comodo, con calde e soffici coperte... pensai a tutte le comodità che avevo lasciato, a tutte le possibilità culturali e di divertimento che mi offriva l'epoca che avevo abbandonato.... il frigorifero...
- Il mio regno per un frigorifero ! - urlai per disperazione, - viva l'acqua minerale ! - mentre la sete mi tormentava e mi faceva ardere la gola.
Aldo si volse verso di me, come per replicare, ma non ne trovò la forza.
Nel cielo passò uno stormo di uccelli, volteggiando giocoso, ma neanche quel simpatico spettacolo calmò la mia irritazione, e allontanai con rabbia un ramo che mi ostacolava il passaggio.
In breve fummo alla fine del bosco.

Fine parte sesta

"duepassi"

sabato 17 novembre 2007

Anno 1908 - 28 dicembre

Mi associo all' appello del giornalista Cesare Giorgianni pubblicato sul sito http://www.jonionotizie.it/.

Allora la nostra Marina é dovuta andare in rada in terza fila, i primi ad arrivare ed a prestare aiuto, sono stati i russi e gli inglesi, cerchiamo stavolta di essere i primi, almeno nella commemorazione del centenario di quella immane catastrofe.

Riporto il link con la narrazione di quell' evento, consiglio a tutti di leggerla, specialmente ai giovani.

(C) http://cronologia.leonardo.it/storia/a1908b.htm

Cordialmente....
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

giovedì 15 novembre 2007

Ritorno al Neolitico (V)

Mi sentii risucchiare in un vortice, sballottato come in una di quelle macchine da Lunapark che tanto fanno divertire i ragazzi, ma dalle quali io scendo sbiancato in volto come uno spettro.
Non fu una sensazione piacevole, anzi.
Oh, se al mio posto ci fosse stato mio figlio, lui sì che si sarebbe divertito. Io invece sentivo lo stomaco sottosopra, e non riuscivo quasi a respirare.
Tutto girava, girava, girava, finché arrivai, credo, ai limiti della realtà.
E vidi l'ambulanza di Pierluigi, che correva come un pazzo a sirene spiegata, domandando dov'erano i feriti. Ma io non avevo la forza di dirgli
"ehi, son chì, son chì"
Poi mi parve di essere transitato per il blog di Elleboro, e mi trovai in una foto di Ambra, a brindare con Gianpaolo e Luca
- Cavolo - pensai - questo vino non sa di niente -
Vidi Beatrice che correva abbaiando per prati verdi coperti di mille fiori...
e pensai
"Non starò mica delirando ? "
- Si, stai delirando, amico. Su, riprenditi -
Vidi la faccia di Tintentisch che cercava di rianimarmi, ma appena riuscii ad aprire gli occhi, mi accorsi che era invece Corrado
- Bentornato tra di noi - mi sorrise
- Ah, meno male che ti rivedo, Corrado. Sai, ho avuto un incubo, pensavo di essere partito per il neolitico, pensa tu ! -
- Ma quale incubo ? Guardati intorno, guarda ! -
Che strano posto era quello, non una casa a vista d'occhio
- Dove siamo ? -
- Da qualche parte nel neolitico -
- Oh, no ! - Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sul terreno.
- Pazzo, sono stato pazzo a mettermi in questo guaio nero. E ora che facciamo ? -
- Gli amici di Aldo sono andati in giro ad esplorare la zona. Aldo è andato a raccogliere qualcosa da mangiare e da bere. Io sono rimasto con te, perché ti sei sentito male. Ero preoccupato, avevi una faccia da far paura. -
- Beh, ora sto bene, solo che starei molto meglio se fossi a casa mia, alla mia epoca -
- Però devi ammettere che il paesaggio è incantevole. Selvaggio ma affascinante. -
- Non vedo ristoranti -
- Pessimista, proprio ora sta tornando Aldo con la cena. Direi che ha fatto una raccolta abbondante e fruttuosa -
- Canticchia l'incosciente beato, canticchia -
Lo osservammo arrivare con passo spedito e leggero, tutto orgoglioso della sua preda: frutta, verdura, funghi, e dell'acqua
- Si mangia ! - esclamò trionfante - Altro che prodotti delle multinazionali, imbevuti di coloranti, conservanti, roba chimica e schifezze varie. Guarda che bei funghi che ho trovato, che frutta, che verdura.... e dell'acqua di stagno. Tutta roba vera, genuina, naturale ! -
- Io non berrei di quell'acqua -
- E perché no ? -
- Milioni di persone muoiono ogni anno per bere "l'acqua naturale", piena di larve, robaccia varia, tutta naturale, ma infetta, naturalmente. Almeno bolliamola prima -
- Eh ? - Aldo era stupito della mia osservazione... guardò l'acqua, che, a dir la verità, era alquanto torbida... e cominciò a venirgli qualche dubbio
- Beh, cercheremo un fiume o un ruscello, e troveremo acqua più limpida e pulita. -
- Certo, l'acqua "non naturale", in bottiglia, è sottoposta a una serie di processi che ci garantiscono la sua potabilità. Cosa che non è garantita per l'acqua naturale. "Naturale", intendo, perché la trovi in natura, e non solo perché non ha le bollicine. -
Aldo aveva un'espressione sofferente.
- Quanto ai funghi, - ripresi - io li butterei via immediatamente -
- Ma come, ma perché ? -
- Non sono un esperto di funghi, ma questi mi sembrano proprio del tipo "Amanita phalloides", un fungo colpevole di molti avvelenamenti letali... e quindi non correrei altri rischi. -
- Pazienza, ci sono le mele e la verdura -
- Ah, certo, tutta roba naturale, non come quelle schifezze in scatola che ci propinano nei supermercati, eh ? -
Aldo ebbe un sorriso di sollievo
- Peccato però che si tratti di cicuta. Libero di mangiarla, se vuoi fare la fine di Socrate.
Comunque, la cicuta è tutta naturale, se il tuo problema è questo.
Caro Aldo, ti sei fatto un'equazione
naturale = buono e sano
che non è affatto sempre vera, anzi. Anche il curaro e mille altri veleni sono naturali. Ma uccidono. La Natura non è sempre così buona e protettiva come pensi tu. -
Buttò tutto per terra.
Mi avvicinai e raccolsi una mela. Addentandola dissi
- Per ora combatterò la fame con questa -
Anche Corrado e Aldo raccolsero mele e potemmo mettere qualcosa nello stomaco.
Alla fine, ancora affamato, Aldo si alzò e disse che andava a cercare qualcos'altro.
Appena si fu allontanato, Corrado rise
- Certo che l'hai proprio distrutto. Ma come hai fatto a riconoscere la cicuta ? -
- Ho barato. Non conosco la cicuta, ma volevo che aprisse gli occhi sulla pericolosità dei cibi naturali.
Sai, i cibi prodotti dall'industria alimentare sono sottoposti a controlli, e questo ci garantisce, ragionevolmente, che per lo meno non siano velenosi. -
- Hmm, sarà meglio che cerchiamo qualcosa da mangiare anche noi, perché le mele fanno bene, ma una dieta di sole mele è assai squilibrata. me l'ha detto il mio dietologo. -
- Ti ha detto una cosa giusta. Diamoci da fare -
Ci alzammo e ci dirigemmo nel bosco. La fame guidava i nostri passi.

Fine parte quinta

"duepassi"

mercoledì 14 novembre 2007

Quello che non si doveva dire



di Gaetano Saglimbeni


Il libro di Enzo Biagi, pubblicato dalla Rizzoli nell'ottobre 2006, che Prodi
e compagni fingono di non avere mai letto. In esso il giornalista rivelava
di essere stato abbandonato, nella sua corsa alla Rai, anche dalle sinistre
che aveva sponsorizzato con tanto entusiasmo in campagna elettorale

Fonte:
http://www.gaetanosaglimbenitaormina.it/tribuna_news.htm

Qui troverete l' intero articolo.

martedì 13 novembre 2007

Ritorno al Neolitico (IV)

Rinunciai a farlo ragionare, mi sembrava fatica ardua e probabilmente inutile.
Visto che stavamo andando nel neolitico, l'esperienza diretta gli avrebbe, speravo, aperto gli occhi.
Arrivarono i suoi amici, un gruppo di ecologisti vocianti ed entusiasti, che si avviarono verso il buio di un'epoca incerta e insidiosa coll'animo di chi va a fare una scampagnata fuori porta.
Tralascio le presentazioni, e capirete presto perché. In un'atmosfera festosa ed impaziente stavamo per salpare verso l'ignoto.
- In che anno andiamo ? -
- Zio Massimo non ha potuto perfezionare questa navicella, che è ancora un prototipo, quindi non lo sappiamo esattamente... a spanne dovremmo essere prima della scoperta dell'agricoltura -
- Ti dà tanto fastidio l'agricoltura ? -
- Certo, agricoltura e allevamento sono attività inventate dall'uomo, innaturali ed odiose, che portano a pericolosi squilibri nel mondo della Natura.
Noi vogliamo recuperare il vero rapporto con essa, vogliamo che l'animale-uomo si inserisca, allo stesso livello, senza favoritismi, in armonia con le altre specie animali, che ne rispetti l'ambiente e la libertà, e non se ne faccia cibo. Siamo strettamente vegetariani ! Basta con la violenza sugli animali ! -
- Mio dio, fammi capire: niente industrie... -
- Mai e poi mai -
- ... niente agricoltura... -
- Alla larga ! -
- ...niente allevamento...-
- Deve finire l'oppressione dell'uomo sull'animale ! -
- ... niente caccia e pesca...-
- Assolutamente, mica vorrai uccidere dei poveri, innocenti animali, assassino ! -
- Ma Gesù ha moltiplicato i pesci, quindi...-
- Vallo a dire ai cattolici, non mi riguarda. I pesci sono esseri umani come tutti gli altri... -
- Umani ? -
- Volevo dire, pensanti, intelligenti, sensibili. Sei un mostro a volerne la morte ! -
- Ma guarda che da che mondo è mondo il pesce grande mangia il piccolo ! -
- Se anche fosse, lo fanno per fame, è naturale, non come l'uomo, che usa ami, reti e altre diavolerie. Hai mai visto un pescecane usare la lenza, o una rete ? -
- Effettivamente, mai... -
- Lo vedi ? L'uomo è malvagio e crudele, ed usa mezzi subdoli e iniqui. Questa strage deve finire. -
- Quindi niente caccia e niente pesca, eh ? -
- Niente ! -
- Vivremo solo di raccolta di quello che troviamo -
- Esattamente -
- Ma ti rendi conto che così l'intera Terra non basterà ad ospitare, credo, duecentomila esseri umani ? Te lo immagini se tutta la civiltà si fermasse, e la gente uscisse di casa a raccogliere, solo raccogliere, quello che c'è, colle sole mani, semza poter usare nessun arnese, nessuno strumento -
- Forse che gli altri animali usano strumenti ? Sarebbe una situazione di equa parità. Proprio quella che dobbiamno sperare e volere -
- Ah, stiamo messi bene... -
Scossi la testa.... per quel giorno ne avevo sentite abbastanza, anzi fin troppe, così cambiai argomento
- E il ritorno ? Siamo sicuri di tornare sani e salvi ? -
- Quale ritorno ? Credo che zio Massimo abbia pensato anche a questo, ma noi andiamo per restare. -
Restare ? Io no, non ci tenevo proprio, e stavo per dirlo, a costo di scendere da quel trabbiccolo prototipale, e rinunziare a difendere l'indifendibile cugino, che si avviava incoscientemente verso un sogno avulso da ogni realtà, ma il pilota, uno degli amici di Aldo, aveva acceso i motori, e una forza immensa mi schiacciò, impedendomi di parlare.
Ebbi solo il tempo di capire che ormai ero in ballo, volente o nolente, prima che tanti puntini neri offuscassero la mia vista, sempre più grandi,
finché fu tutto nero.

Fine quarta parte.

"duepassi"

domenica 11 novembre 2007

Ritorno al Neolitico (III)

Eccomi pronto ad un'avventura pericolosa. Tirai un sospiro di rassegnazione. Cosa avrebbero detto gli altri, i miei alunni, mia moglie, la mia famiglia... ah, se avessero saputo !
Almeno sarebbe rimasto Corrado ad avvisarli, lui, l'unico che sapeva dove mi ero ficcato.
- Eccomi ! - disse Corrado, interrompendo i miei pensieri.
- Che ci fai qui ? -
- Vengo anch'io, non vi lascio soli -
- E chi avviserà gli altri ? -
- Tranquillo, ho telefonato ad Ambrarosa e a Luciano. Li avviseranno loro. -
Beh, pensai, almeno sul Legno qualcuno l'avrebbe saputo.
Incominciai a sudare, non so perché, ma la macchina non partiva, stavamo sempre lì.
- Qualcosa non va ? -
- Ti piacerebbe, eh ? No, no, sto solo aspettando gli altri - rispose Aldo
- Gli altri, chi ? -
- Dei miei amici filoneolitici -
- Filoneolitici ! - fischiai - Certo, è un piacere aver compagni al duolo, e alla vita corta e dura ! -
- Staremo benissimo, faremo una full immersion nella Natura, vivremo nel respiro amorevole di Gaia, la nostra dea ! -
- La vostra dea, eh ? ....pensavo tu fossi ateo -
- Infatti, ma Gaia è viva, pensa, agisce.... e a dire la verità, per colpa di voi amanti diabolici del progresso, inquinatori folli amici dell'America... orrore... per colpa vostra la nostra amata Gaia soffre, e se non riporteremo il mondo al neolitico preagricolo, essa morrà, uccisa dall'anidride carbonica, dagli inquinamenti, dalle industrie, dall'agricoltura, dalle esalazioni mortali delle mucche, sommersa dalle acque dei ghiacciai sciolti per colpa vostra... oh quali immensi danni le state facendo, voi che vi ostinate ad usare l'auto, e... orrore... l'aereo ! -
Qui ebbe un'espressione di forte disgusto, quasi di disperazione.
- Che t'ha fatto di male, l'aereo ? -
Mi dette un'occhiataccia, come se avessi osato mettere in dubbio una cosa tanto ovvia, banale ed assodata... che l'aereo fosse l'espressione più alta dei mali del mondo.
Mi venne da ridere
- Sei ridicolo, l'aereo è il simbolo del progresso, e se ci pensi un po', e ti fai due conti, vedi che un viaggio in aereo inquina meno dei viaggi in auto che dovrebbero fare i passeggeri, se non potessero usare l'aereo. -
- Ma quale auto ! A piedi, dovete andare, a piedi. O al massimo in bicicletta.
Fatti due conti con l'impronta ecologica, e vedi se non è così. L'unico modo per avere una impronta veramente ecologica è rinunciare ad auto ed aereo, caro il mio cuginastro. -
( vedi: http://www.footprintnetwork.org/index.php )
- Cioè ? La puoi spiegare in due parole ? -
- Nel sito citato c'è la possibilità di misurare la tua impronta ecologica.
E' un questionario e se lo riempi, vedrai che se ci metti l'auto o l'aereo, col, cavolo che puoi avere un valore accettabile. -
- Quindi ? -
- L'impronta ecologica è uno strumento che ti permette di misurare di quanta terra e acqua ha bisogno una popolazione per produrre le risorse che consuma.
Per vivere, consumiamo ciò che ci offre la Natura, ed ogni nostra azione ha un suo impatto sugli ecosistemi dei pianeta.
Questo non sarebbe un problema se gli uomini non abusassero delle risorse della Terra, e non eccedessero nei consumi, oltre ciò che la Terra stessa possa rinnovare.
Al giorno d'oggi, l'umanità consuma il 23 % più di quanto il pianeta possa rigenerare. In altre parole, visto che fai questa espressione scettica, da quell'ignorante e incosciente che sei, ci vorranno 14 mesi per rigenerare quello che consumiamo in un anno. Se continuiamo così, sarà inevitabile esaurire le risorse del pianeta !
Quindi, niente auto, niente aereo, andate a piedi. A piedi ! -
Guardai sconsolato le mie scarpe, prima di rispondergli.
- La ricchezza di un Paese si misura dalla velocità di circolazione della moneta, lo sai ?
Eliminando auto ed aereo, e costringendo la gente ad andare a piedi... -
- O in bicicletta -
- ... si, o in bicicletta, causerete una profonda, irrimediabile depressione economica. Morirà tanta gente -
- Questo non sarebbe un male, siamo troppi su questo mondo. Rientro dolce, rientro dolce ! Dobbiamo diventare due miliardi. Andate a piedi, o consumeremo irrimediabilmente e per sempre tutte le risorse della Terra !
Andate a piedi ! -

Fine parte terza

"duepassi"

FOTO "CURIOSE"



Avvistati mezzi "anfibi" della "flotta Svizzera" alle pendici dell' ex montagna liscia.
Gentili cittadini, segnalateci altri avvistamenti tra le valli e monti del comprensorio.

Cordialmente........
Pippo Caminiti(Furci-Blog)

sabato 10 novembre 2007

IL MALTEMPO "ISOLA" LE EOLIE

(10/11/2007)
A causa del forte vento e del mare che ha raggiunto anche forza sette, le Eolie sono ormai prive di collegamento da ieri pomeriggio. Numerosi i danni soprattutto nei vigneti di malvasia e vino.
Violente raffiche di vento hanno colpito le isole dell’arcipelago eoliano, in forte disagio anche a causa del mare che, gonfiato dal vento, ha raggiunto anche forza sette. Per questo da ieri pomeriggio sono prive di collegamenti, Alicudi, Filicudi, Ginostra, Stromboli e Panarea. Da questa mattina, invece, si sono fermati anche i mezzi di linea nelle isole principali, Lipari, Salina e Vulcano. Numerosi i danni soprattutto nelle zone alte dove sono stati divelti alberi, portate via antenne e coperture in lamiera. Si contano danni anche alle colture, soprattutto ai vigneti di malvasia di Salina e di vino a Lipari.

Fonte:
http://www.nettunopress.it/news.asp?idsezione=1&id=25202

Ritorno al Neolitico (II)

Trovai Aldo assai eccitato, che andava di qua e di là, preparando bagagli e valigie, canticchiando "colline verdi" di Marcella Bella, tutto sudato, ogni tanto guardandomi con un'aria da furbetto.
Alla fine sbottai
- Ma che ti è preso ? - e qui feci la domanda intelligente - ...parti ? -
Mi guardò indispettito
- No, sto preparando le valigie per passare un mese di vacanza in casa -
- Ok, ok, sono stato banale, ma tu mi incuriosisci. Dove vai ? -
- Vado, anzi "torno" nel neolitico ! -
E, prima che potessi ribattere, continuò trionfante
- Aria pura, cibo sano e nutriente, acqua naturale, senza potassio aggiunto, notti a guardar le stelle, passeggiate nella Natura incontaminata, vita allegra, felice, senza problemi, senza l'ansia e lo stress di questo mondo sovrappopolato e frenetico, vittima del consumismo, avvelenato dall'anidride carbonica, condannato dai cambiamenti climatici, temperature orrende, mari che ti entrano in casa senza permesso, e ti inseguono su per le baite alpine, senza darti tregua, cicloni, tsunami, terremoti, allagamenti.... tutta roba sconosciuta agli uomini del neolitico, che vivevano la purezza del contatto colla Natura, l'amicizia degli altri animali, l'armonia della foresta e delle praterie non contaminate dall'uomo, dalla sua avidità, dalla sua crudeltà... -
E qui mi dette un'occhiata da commissario che fa il terzo grado al testimone reticente
- Lo sai quanti siamo su questa Terra ? Miliardi, miliardi... oh, ma abbiamo un grande progetto, si chiama "Rientro dolce", e ci riporteremo dolcemente a massimo due miliardi !
(vedi: http://www.rientrodolce.org/ )
Aborti, eutanasia, e via dicendo, faremo abortire anche quelli il cui oroscopo sia sfavorevole, così non ci saranno più sfigati su questa Terra ! -
Lo guardai sbigottito. Sapevo che s'era fatto recentemente una indigestione di frescacce e ambientalate, ma non mi aspettavo che ne fosse così impregnato.
Detti un'occhiata fuori dalla finestra a quel mondo che lui voleva abbandonare, niente più sinfonie, niente film, niente auto, navi, aerei o ristoranti, niente librerie, ospedali, centri commerciali... niente di ciò che, nel bene e nel male, ma soprattutto nel bene, ha fatto l'uomo per poter vivere una vita più sana, più comoda, più confortevole, più lunga, più sicura...
Avevo detto che l'avrei accompagnato, e l'avrei fatto, ma avrei saputo sopportare la mancanza della mia rivista di sudoku, ogni venerdi ?
La mia dieta mi aveva costretto già a girare al largo dalle pasticcerie, ma come avrei potuto sopportare tutte le altre privazioni ? Addio computer sorgenti da internet, e dai costi elevati, siti ineguali noti a chi ha navigato tra voi, e impressi nel suo hard disk non meno che l'aspetto dei suoi familiari (ma in un'altra cartella), file de' quali si distingue l'estensione come il suono delle voci domestiche, foto sparse e di mille colori per cartelle e sottocartelle. come branchi di pecore pascenti, addio ! Quanto è tristo il passo di chi, avendo navigato tra voi, se ne allontana !
Ma non c'era tempo da perdere, Aldo s'era già infilato nella cabina, e mi ci infilai anch'io, prendendo posto accanto a lui.
Ebbi un tuffo al cuore, il neolitico ci aspettava !

Fine parte seconda

"duepassi"

NEWS & INFORMAZIONI dalla Riviera Jonica


Furci Siculo.net

Previsioni vento in Km/h, Jonio Meridionale

Da subito potrete seguire le previsioni del vento rilevate da un gravitello virtuale situato al largo della Costa Orientale Sicula con le coordinate 37,50N e 16,00E. Furci ha le coordinate 37,94N e 15,38E
Altra stazione meteo Capo Spartivento, serve a monitorare, insieme alla IONSEASW, il tempo al largo della Costa Orientale Sicula ed ha le coordinate 37,98N e 16,05E

Qui troverete, sempre a portata di mano :

PROGRAMMI, PROPOSITI, PROMESSE, PROPOSTE, PROPENSIONI.
Potrete controllare quanti punti del PROGRAMMA sono stati realizzati, come sono stati realizzati.
Potrete controllare cosa non é stato realizzato.

A.D. 2009, 21 Ottobre.
Siamo a quasi 2 anni dal cambiamento di redini, gli asini sono rimasti, oltre a qualche rattoppo, non si vede nulla !
Neanche i soldi per quache maschera antigas, viste le fughe permanenti della rete fognaria.
Si propaga fumo (gemellaggio), si sponsorizzano (sciala popolo),
si promette, non si mantiene, aria calda, non solo di scirocco.
Quanto hanno promesso ! Le "linee programmatiche" sono e rimarranno ben visibili qui sotto, fatevi un' idea autonoma.

A.D. 2010, 9 Aprile.
Gemellaggio, come se tutto dipendesse da questo "atto".
Spargono fumo fasullo, perché di arrosto non si vede nanche l' ombra.
Tutto viene lasciato all' abbandono, invece di alzare i deretani ed andare a cercare finanziamenti, se ne stanno a piangere "curcio" e a comunicare al "popolo bue" il solito ritornello: Non abbiamo soldi !

Buona fortuna !
Poveri disgraziati condannati a rimanere chiusi nel guscio della "perla dell' Jonio".....perché la perla se la sono giá fregata da tempo.