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NIEDERSACHSEN (Bassa Sassonia)

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lunedì 25 febbraio 2008

APPELLO A TUTTI I SINDACI DELLA RIVIERA JONICA

APPELLO A TUTTI I SINDACI DELLA RIVIERA JONICA
Si chiama “carcinoma mammario” , più comunemente conosciuto come tumore al seno, ed è in continuo aumento nella popolazione femminile. I dati per l’Italia parlano di 300.000 donne colpite , con 40.000 nuovi casi ogni anno; raro sotto i 30anni, diventa con il passare degli anni sempre più frequente, raggiungendo i valori più alti nel periodo dopo l’entrata in menopausa.
Aspettando l’arrivo di un vaccino o della messa a punto di una pillola antitumorale , al cui studio è anche interessata, una delle strutture sanitarie più vicina a noi, l’ ospedale “Sirina” di Taormina, l’unica arma fondamentale per la lotta del tumore al seno, resta, al momento, la prevenzione e la responsabilità che ognuno di noi assume nei confronti della propria persona, anche perché tra i fattori di rischio per l’insorgenza di questa malattia, rientrano le nostre abitudini e stili di vita, tra questi obesità e sedentarietà , e più in generale, tutto il nostro atteggiamento nei confronti della “vita”; come pure, è giusto citare quelli inevitabili legati all’ereditarietà, all’età dell’inizio e cessazione del ciclo, alla prima maternità e del numero di figli, e l’esposizione a radiazioni ionizzanti.
Ma tutto comunque può assorbirsi nel bene di una lunga e serena esistenza, se, cercheremo di seguire, o meglio, superare i consigli che la parte medica specialistica ci invita a fare da sempre:
la prevenzione!
“Di cancro al seno si può guarire facilmente, se lo si scopre precocemente e lo si cura con competenza, altrimenti si può morire. L’opera di prevenzione resta fondamentale per sconfiggere il tumore al seno”, così ha scritto il più grande oncologo mondiale in materia : Umberto Veronesi.
Cominciamo dal basso verso l’alto a cambiare mentalità, abbandonando il menefreghismo e il pensiero sbagliato che ci induce a pensare che il problema è di chi ce l’ha , confrontandoci con la “dimensione del rischio”, attraverso lo strumento importantissimo della prevenzione.
Dal basso verso l’alto, partendo dall’individuo persona, per arrivare, e questa non è una novità, alle iniziative che alcuni enti comunali stanno portando avanti già da diversi anni, alle campagne di prevenzione organizzate con screening di popolazione e informazione dalle ASL su disposizione del Ministero della salute .
Espongo quindi questo universale pensiero a favore della vita di ognuno noi, cittadini della riviera jonica, a tutti i sindaci del territorio, forte anche dal fatto che la figura del medico in questi piccoli centri è spesse volte legata a quella di sindaco, affinché dispensino, o aggiungano nei programmi elettorali, (dove si vota) di questa primavera, "una primavera per la salute cittadina”, attraverso la creazione di presidi per la prevenzione, con lo scopo di orientamento per una corretta informazione, educazione sanitaria e prevenzione, a cui i cittadini possano rivolgersi, con maggior riguardo per la fascia meno abbiente , possibilmente dandogli pure un sostegno economico. Lavorando in economia, promuovendo corsi di formazione , avvalendosi delle risorse interne , come uomini (articolisti..!?!)e locali comunali(basterebbe una stanza).

“Si può fare”….. Seva ‘ffari!

Bisogna combattere e non arrendersi mai! « Imbocca al lupo a tutte le donne che in questo momento lottano contro questa malattia: -siate forti, e non mollate mai!»

Giuseppe Lombardo,

Ass. Baia dei Capi

Furci Siculo, 22/02/08

Pubblico l'email del Sig. Giuseppe Lombardo in modo integrale.

Cordialmente.....
Pippo Caminiti

sabato 23 febbraio 2008

Prodi si incazza !!!

giovedì 14 febbraio 2008

......visto il giorno....

E' vero, ci sono problemi più importanti, ma visto il giorno spendiamo
una parola sull'argomento, fuori dalla follia consumistica, una sola:
Amore!
Che chi ce l'ha, continui ad avercelo, a proteggerlo, a difenderlo, a
coltivarlo, ad accrescerlo.
Chi non l'ha, che presto possa avercelo!
Con simpatia
Margot

“BEDDA MATRI RUSARIO”



Dalla bellissima foto pubblicata sul “Furci-Blog” si intravede uno spiraglio di luce all’orizzonte, ma tantissime nubi nere e dense si ammassano e minacciano cattivi e antichi presagi.
Fanno venire alla mente brutti ricordi, e quello che è più grave senza una prospettiva di una bella vita davanti. Capitoli che si erano chiusi malamente, come avevano fatto vivere male anche i Furcioti, nell’indifferenza e nelle frustrazioni, sentimenti e stati d’animo che portano a schifare il mondo.
Semplicemente sceneggiate, “ammuine”, come si dice a Napoli, serenate, grida.
Dalle foto dei personaggi e dagli interpreti di questa sceneggiata dovrebbe arrivare il tanto agognato cambiamento per Furci?
Io ho visto solo dei camaleonti, usciti dalle loro tane dorate, che hanno cambiato volto (per la vecchiaia) ma sono sempre gli stessi.
Era necessario un po’ di coraggio per far lievitare nel paese una volontà positiva, mobilitare delle figure di riferimento e ne esistono. Forse sono poche quelle in cui tutti si riconoscono.
Ci toccherà rivolgerci alla “BEDDA MATRI RUSARIO”, come fanno i Napoletani che si rivolgono a San Gennaro nei momenti difficili, per liberarci e rimuovere tutti questi stereotipi che sono stati rianimati.


Napoli, 14/02/2008


UNO DI VOI
Carmelo Allegra
(Melu ù pacciu)

mercoledì 13 febbraio 2008

Alfonso Greco, ricostruita storia (incompleta) di un' ufficiale



Alfonso Greco

Nacque il 9 dicembre 1894 a Licata. Partecipò alla 1ma Guerra Mondiale, ma non si hanno notizie certe.
Dopo la guerra, si laurea in Giurisprudenza e nel 1920 lo troviamo ad Alessandria, dove sposa Corinna Bassi che gli regala una magnifica bambina, il 2 aprile 1923.
Rimangono a vivere ad Alessandria: nel frattempo, il nostro uomo ha intrapreso la carriera militare e vive fra caserme e diversi insediamenti militari del Nord Italia. La vita procede tranquilla, ma nel 1935 Alfonso, ormai Colonnello, è costretto a lasciare l’Italia: destinazione Eritrea. Qui, con 11 sergenti alle sue dipendenze, costruisce il fortino Soleotom, nei pressi tra Asmara e Massaua.
Per 4 anni si dedica alle normali operazioni militari per l’egemonia italiana su quella zona d’Africa, dove gli inglesi occupano solamente una piccola striscia della Somalia.
Si dedica tenacemente all’addestramento dei negri locali, formando diversi drappelli di “truppe”, che si riveleranno poi gloriose!
Come si può leggere nelle cronache militari…….
……. “secondo gli esperti della Regia Marina, soltanto attraverso il potenziamento e la difesa dei principali scali eritrei e somali (Massaua, Assab, Dante, Mogadiscio e Chisimaio) l’Italia avrebbe potuto garantire la completa pacificazione ed un normale sviluppo economico dei territori suddetti e soprattutto la permanenza in Oceano Indiano e nel Mar Rosso di due squadre navali composte anche da unità pesanti di superficie.
Già durante il corso della guerra con l’Etiopia, il genio militare della Marina e dell’Esercito aveva provveduto a ristrutturare, almeno in parte, i vecchi approdi di Massaua e di Mogadiscio, ma questi lavori (che inclusero, tra l’altro, la costruzione di ospedali, caserme e officine; l’allestimento di una stazione di carica per sommergibili; l’installazione di ben 20 serbatoi di nafta, distribuiti tra Massaua, Assab, Dante, Mogadiscio e Chisimaio; due depositi di carbone, sei di munizioni, due di torpedini, due di viveri e acqua; il trasferimento, a Massaua, di due bacini galleggianti per unità da 7.500 e 1.600 tonnellate) non risultarono comunque sufficienti in vista dei nuovi impegni derivanti dall’evolversi, per nulla positivo, dei rapporti diplomatici con Francia e Inghilterra che, come è noto, non vedevano di buon occhio l’allargamento della presenza italiana sulle rive dell’Oceano Indiano.
Verso la fine del 1936, fu poi avviato un programma per provvedere urgentemente alla protezione armata degli scali, almeno i più importanti (Massaua, Assab, Mogadiscio e Chisimaio): un piano che purtroppo non venne mai portato a compimento nella sua globalità per mancanza di fondi e di tempo. Comunque sia, nel periodo compreso tra la fine del ‘36 e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il Comando di Massaua riuscì, meglio di altre piazzeforti, ad allestire una rete abbastanza completa di centri cognitivi di difesa (stazioni di vedetta e segnalazione, stazioni radiotelegrafiche, di identificazione e di avvistamento contraerei) collegati ad un sistema di batterie antinave e antiaeree. Nella fattispecie, batterie di piccolo e medio calibro (composte da pezzi da 76/30 AA, 74/40 AA, 76/50, 102/35, 120/45 e 152/45) furono installate nell’area della base e su parte delle isole che formano l’arcipelago ad essa antistante (le Isole Dahlach).
I cannoni furono affiancati da nove cellule fotoelettriche da 120 e 150 cm. Per quanto concerne la difesa passiva, questa poggiava su sbarramenti di torpedini tipo “Bollo” ed ex austro-ungariche (gli ordigni vennero adagiati sui fondali delle Dahlach dal posamine Ostia e dalla nave coloniale Eritrea). Anche una delle tre locali batterie (quelle di Ras Garibale, Ras Gombo, Om ed Baker) di Assab si trovava su un’isola, quella di Fatma, mentre l’entrata della rada era sbarrata da due campi minati deposti dal caccia Pantera. A protezione del porto erano alcune mitragliere da 13.2 millimetri. Ad Assab risultavano inoltre installate tre fotoelettriche da 120 cm. Complessivamente, il 9 giugno 1940, 30 batterie (11 di medio e 19 di piccolo calibro) difendevano i due scali italiani d’Eritrea……(.continua)….qui…..
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.regiamarina.net/others/redsea/images/120mm_massaua.jpg&imgrefurl=http://www.regiamarina.net/others/redsea/aoi_defenses_it.htm&h=269&w=454&sz=10&hl=it&start=6&sig2=eFuGR_2nXdBu8P4BP2YutQ&um=1&tbnid=3xd3yWb1Nrn5kM:&tbnh=76&tbnw=128&ei=bmqtR66ZB5qq-gLLmIzFCg&prev=/images%3Fq%3D1936%2BPorto%2Bdi%2BMassaua%26um%3D1%26hl%3Dit%26rlz%3D1T4GGIH_itIT213IT213%26sa%3DG
Alla fine di questa tragedia militare, il nostro Alfonso è fatto prigioniero ed inviato nei campi di concentramento …non sappiamo se come Militare o come prigioniero vero….

Corinna e Concetta rimangono sole ad Alessandria, senza aiuto economico. Corinna affitta due camere alle studentesse, Cetta, giovane e bella studentessa delle Magistrali, conosce Ermanno, militare ad Alessandria! Lei ha solamente 14 anni e scrive al padre in Eritrea che la maledice: un Tenente è un nonnulla!

Per molti anni non sapremo nulla del Colonnello, lo ritroviamo solamente al matrimonio della figlia, il 7 Luglio 1945, in lutto perché nel frattempo è stato fucilato dai partigiani il consuocero Ezechiello.
Morirà solamente nel 1964 in ospedale a Origine di Modena, vedovo e triste, dopo non aver mai più ritrovato la sua identità: afflitto dal “mal d’Africa”, da un’incurabile cecità e dalla tristezza di essere stato “catapultato” in una terra di industriali che lavorano e lavorano e lavorano!

Nota personale in ricordo di nonno Alfonso.
Mi diceva…. “Ombretta sdegnosa del Missisipì…non far la ritrosa e baciami qui….!”, porgendomi la guancia……
Lo adoravo e lo abbracciavo con tanto amore…perché capivo che non era capito………(scritto doppio volutamente!)


Un particolare ringraziamento agli amici che mi hanno aiutato a conoscere, non solo la storia di mio nonno, ma anche un pezzo di storia che mi mancava!

lunedì 11 febbraio 2008

Inaugurazione sede Comitato pro Parisi (1 & 2)



Inaugurata sede comitato elettorale cittadino pro Parisi

Cliccare sulle foto per ingrandirle.
Tutte le foto sono come sempre scaricabili.



mercoledì 6 febbraio 2008

Qualcuno puó dare informazioni al riguardo ?



Carissimi, sto cercando di mettere insieme la storia di mio nonno materno: Alfonso Greco, nato a Licata il 9 Dicembre 1894, morto a Formigine (Mo) il 7 Gennaio 1964, laureato in Giurisprudenza (penso a Catania, ma non trovo più la sua laurea, prima o poi salterà fuori!: sono sicura di averla!!!).
So per certo che ha iniziato la sua carriera militare ad Alessandria.

Ho un suo bellissimo albo di fotografie...

a) le primissime immagini sono del 1935 a Padova SG.5 Fanteria (???????)
b) sempre del 1935 veduta dell'imbarco sul "Calabria"
c) Febbraio 1936 Adigrat villaggio
d) Febbraio 1936 SOLEOTOM: scrive "mio fortino in costruzione"....è una foto in una landa deserta....
e) Febbraio 1936 foto di alcuni militari: scrive "7 dei miei 11 sergenti"
g) Marzo 1936 sua fotografia davanti all'ingresso del fortino terminato, dove si legge chiaramente la scritta SOLEOTOM
e) Febbraio 1937 fotografia di Massaua
f) 11 Novembre 1938 diverse foto della città di Asmara

....qui finisce l'unico album che ho: o meglio, continua, con tantissime fotografie di personaggi locali...indigeni!

So ancora che era Colonnello, che è stato fatto prigioniero e che è tornato in Italia verso la fine della guerra...lo vedo, in altro album, presente al matrimonio di mia madre il 7 luglio 1945 (in lutto per la morte del nonno Ezechiello)

Spero che possiate partecipare a questa ricerca...io non ho nessuno che possa rispondere alle mie domande!

Grazie
giovanna

Video Carnevale 2008 S. Teresa notte

martedì 5 febbraio 2008

Funkemariechen Germania

lunedì 4 febbraio 2008

domenica 3 febbraio 2008

Carnevale 2008 Santa Teresa

Carnevale2008-Santa-Teresa

Sono state aggiunte 10 foto di Martedí sera 05.02.2008. Le 41 foto sono liberamente scaricabili.

Buon divertimento........
Pippo Caminiti

venerdì 1 febbraio 2008

Aperta, chiusa, riaperta, richiusa.....

Il 20 Luglio 2007 (in profonda estate) si riapre la Via Calatafimi, cosí come per incanto, la gente mi chiede come io sia riuscito a far aprire la suddetta Via.
La mia risposta é stata allora chiarissima, -io non ho il potere di far chiudere o aprire le vie di Furci, chiedete all' amministrazione-.
Il 31 Gennaio 2008 (in profondo inverno) viene richiusa la Via Calatafimi, con tutte le regole dell' arte, via il cartello di senso unico, la transenna ad U viene saldata, la gente mi chiede nuovamente come io sia riuscito a fare un miracolo del genere, uguale risposta dell' anno scorso (vedi sopra).

Gentili amministratori, Voi che comunicate con i cittadini per via "murale", spiegate loro che il "Santo" non sono io e che i miracoli provengono dal Municipio.

Comunque grazie, il rumore era insopportabile anche perché le grate sono state "martoriate" a dovere da auto e anche da piccoli camion (da muro a muro). Molti pedoni ve ne saranno grati, molti automobilisti, in special modo i "comodi", invece no, pazienza......la comoditá dell' uno é il disagio dell' altro...e viceversa.

Cordialmente...........
Pippo Caminiti (Furci-Blog)

NEWS & INFORMAZIONI dalla Riviera Jonica


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Previsioni vento in Km/h, Jonio Meridionale

Da subito potrete seguire le previsioni del vento rilevate da un gravitello virtuale situato al largo della Costa Orientale Sicula con le coordinate 37,50N e 16,00E. Furci ha le coordinate 37,94N e 15,38E
Altra stazione meteo Capo Spartivento, serve a monitorare, insieme alla IONSEASW, il tempo al largo della Costa Orientale Sicula ed ha le coordinate 37,98N e 16,05E

Qui troverete, sempre a portata di mano :

PROGRAMMI, PROPOSITI, PROMESSE, PROPOSTE, PROPENSIONI.
Potrete controllare quanti punti del PROGRAMMA sono stati realizzati, come sono stati realizzati.
Potrete controllare cosa non é stato realizzato.

A.D. 2009, 21 Ottobre.
Siamo a quasi 2 anni dal cambiamento di redini, gli asini sono rimasti, oltre a qualche rattoppo, non si vede nulla !
Neanche i soldi per quache maschera antigas, viste le fughe permanenti della rete fognaria.
Si propaga fumo (gemellaggio), si sponsorizzano (sciala popolo),
si promette, non si mantiene, aria calda, non solo di scirocco.
Quanto hanno promesso ! Le "linee programmatiche" sono e rimarranno ben visibili qui sotto, fatevi un' idea autonoma.

A.D. 2010, 9 Aprile.
Gemellaggio, come se tutto dipendesse da questo "atto".
Spargono fumo fasullo, perché di arrosto non si vede nanche l' ombra.
Tutto viene lasciato all' abbandono, invece di alzare i deretani ed andare a cercare finanziamenti, se ne stanno a piangere "curcio" e a comunicare al "popolo bue" il solito ritornello: Non abbiamo soldi !

Buona fortuna !
Poveri disgraziati condannati a rimanere chiusi nel guscio della "perla dell' Jonio".....perché la perla se la sono giá fregata da tempo.