La società dei "magnaccioni"
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30/06/2008. “Mi sembra che più da statista , il presidente del consiglio abbia fatto un lavoro da magnaccia”. Questa la dichiarazione che l’onorevole Antonio Di Pietro ha voluto rilasciare in seguito alle ultime intercettazioni Berlusconi/Saccà, pubblicate dai giornali, riguardo l’uso illegale e personale del nostro servizio pubblico nazionale RAI, cioè lo scambio di favori, raccomandazioni, pressioni politiche, tra le quali spiccano, appunto, la sistemazione di amichette e giovani ragazze desiderose di far carriera, molto care a lui e a qualche suo amico di campata.
Ma a questo non facciamo più caso come, d’altronde, agli ultimi ritrovati dei suoi "bracchi italici", che al motto "fatto l'inganno serve una legge", subito si prodigano alla ricerca di come raggirare le leggi per non essere condannati, avendo, come unico limite, la fantasia, in base l’esigenza di un momento , sempre e comunque per il proprio tornaconto: vedi la rapidità in questi caldi giorni di prima Estate, nel presentare e nell’approvare questa serie di leggi vergogna, vedi disegno di legge contro le intercettazioni, l’ illogica e presuntuosa “blocca-processi” , la “salva premier” o la “schifani libera per me” che dir si voglia,. Ma questo, dicevo, non ci deve scandalizzare; ci dovrebbe, invece, far rabbrividire , secondo loro, Di Pietro che urla senza mezzi termini e continuamente: "il re è nudo", e lo fà dentro e fuori il parlamento, (unica bollicina di sodio, è bene ricordare, di un'opposizione ormai piegata, che vive all'ombra, tanto per usare una loro cara parola, come la remore con lo squalo), avvolti come siamo nella pellicola opaca di un’informazione mediatica di regime , unta di una cultura dell’elogio all’illegalità, dove la furbizia è decantata come la virtù dei grandi uomini, mentre l’onestà viene relegata al sinonimo di fallimento.
Leggi irrazionali e ad personam, gaffe diplomatiche, pasticci politici e finanziari:
"E’ tornato il politico della casa delle libertà di prendersi certe libertà" (meglio se nella privacy), sicuro del fatto suo, perchè in Italia, come diceva il grande Enzo Biagi: "la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale"
Conflitto d’interesse, militarizzazione delle città, leggi bavaglio contro magistratura e giornalisti (quelli veri), uso personale e abuso di enti pubblici, mancanza di una vera politica sociale, in un momento in cui l’inflazione galoppante tocca il record storico del 4 % , il pane e l' energia alle stelle, con percentuali d’aumenti a due cifre, in una successione di congiunture internazionali tutt’altro che entusiasmanti: costo del greggio in un continuo susseguirsi di impennate record (al momento a 142 dollari al barile) e che non arresta a fermarsi . Ma per lui la priorità, caschi il mondo, “cribbio,” è salvaguardare la sua persona e i propri interessi.
Chi penserà allora, alle famiglie degli italiani (sempre più indebitate, e che non riescono ad arrivare a fine mese), al lavoro, ai salari , ad un piano di contenimento dei prezzi e dell’inflazione più in generale?
Per fronteggiare la crisi basterà infilare la misery-card da 400euro nel didietro degli italiani per trasmettere a reti unificate la favola di quel bamboccione di Robin Hood con l’erre moscia, che con la solita manovra propaganda: "cane che si morde la coda", infilerà la mano nelle tasche dei petrolieri, delle banche, e delle assicurazioni, e ridistribuirà così il mal tolto ai cittadini che a loro volta lo restituiranno ai proprietari, sotto forma di rincaro alla pompa carburante, di commissioni e altro. Al resto ci penseranno i mercenari dell’informazione, le eclissi mediatiche; e lui personalmente, facendo finta che tutto vada bene, racconterà balle in televisione senza contraddittorio, e il problema sarà più che risolto.
La politica del paradosso, dove:
si ride per non piangere
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Giuseppe Lombardo
Furci Siculo
30 Giugno 2008
Email ricevuta e pubblicata.
Furci-Blog e Pippo Caminiti si distanziano dal contenuto dell' email.
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