A causa della lunghezza dell' articolo, pubblico il link del sito : “COMITATO PRECARI INVISIBILI E DI SERIE B” Per visitare il nostro blog: precariinvisibilimessina.myblog.it E-mail: precariinvisibili@tiscali.it Agli Organi di Informazione Articolo pubblicato sul quotidiano Liberazione del 24 luglio 2009 pag. 6 scritto dalla giornalista Gemma Contini. Mercato del lavoro allo sbando nella pubblica amministrazione, con tanti “precari invisibili” Il doppio binario della sanità siciliana per stabilizzare qualcuno e affondare altri Gemma Contin _____________________ Si può essere precari per vent’anni (dal 1991) e per di più di serie A o di serie B, ovvero i “salvati” e i “sommersi”? i primi premiati con decreti di stabilizzazione ad hoc, i secondi condannati a stare appesi a vita alla corda a doppio cappio delle raccomandazioni e dei privilegi o, viceversa, dell’arbitrio e delle esclusioni? La risposta purtroppo è sì! In questo Paese può avvenire. Anzi, in una precisa area d’Italia: la Sicilia, regione a statuto speciale con autonomia legislativa piena, è esattamente quello che sta avvenendo per i lavoratori precari - per alcuni lavoratori precari, quelli senza santi in paradiso - assunti a tempo determinato nei servizi socio-assistenziali dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Messina. Azienda sanitaria locale di primissimo piano, essendo quella che gestisce il Policlinico, cioè la struttura ospedaliera annessa all’Università della Città dello Stretto. Punto quei vent’anni o poco meno intercorsi tra oggi e il 1991, quando cominciarono le prime assunzioni temporanee che solo più tardi, prima con il “pacchetto Treu” e dopo con la “riforma Maroni” del mercato del lavoro, si cominceranno a chiamare “tempo determinato”, “cococo”, “cocopro”. Erano assunzioni fatte in sostituzione di maternità, malattie e ferie, vale a dire periodi di assenze prolungate e quasi sempre programmabili, a cui subentravano attività di supplenza per riempire i buchi della Pubblica amministrazione di cui la Sanità è parte sostanziale e sostanziosa. E le assunzioni venivano fatte su chiamate nominative o “numerarie”, secondo i bisogni e i ruoli da ricoprire, attraverso l’Ufficio di collocamento gestito dai sindacati, poi scomparso e sostituito dalle Agenzie per il Lavoro. E’ la storia di Adele, diplomata, assunta per la prima volta nel 1991, che oggi ha un figlio che va all’università, un divorzio alle spalle che significa nessun’altra risorsa su cui contare, e dopo 58 mesi di attività accumulata a trasi e nesci, cioè un po’ lavorando e un po’ stando a casa -che nell’insieme fanno quasi cinque anni di lavoro effettivo, per quanto discontinuo - quando viene “chiamata” riesce a racimolare 1.100 euro di stipendio mensile. Stessa storia per Piera, licenza media, due figli maggiori a carico perché disoccupati, assunta anche lei nel ’91, con 58 mesi di “anzianità saltuaria” e salario da millecento euro al mese; o per Maria, un figlio disoccupato, che dal 1995 è riuscita ad accucchiare 61 mesi di lavoro, in tutto un po’ più di cinque anni. Stessa situazione per Carmelo, licenza media, senza figli ma con moglie disoccupata a carico, assunto per la prima volta nel 1995, che in tutto ha racimolato 52 mesi, pari a quattro anni e quattro mesi di attività discontinua diluita negli ultimi 14 anni. Idem per un altro Carmelo, diplomato, due figli minori studenti e una moglie senza lavoro a carico; ed anche per Angela, diploma di scuola media, un figlio studente universitario e il marito invalido al 100%; o per Silvana, diplomata, un figlio studente. Tutti assunti con contratto a tempo determinato a partire dal 1995, inquadrati contrattualmente al terzo livello come ausiliari specializzati nei servizi sociosanitari. Tutto con quei millecento euro che qualche mese entrano e qualche mese no, con cui fare i conti per sopravvivere. Un po’ meglio, ma di poco, la situazione di Rosa, assunta nel 1998 ma che è riuscita a lavorare un po’ più continuativamente, accumulando “ben 64 mesi” di anzianità discontinua. Ciononostante, anche lei è rimasta fuori dalle graduatorie di stabilizzazione con cui il commissario straordinario, al quale la Regione aveva affidato le sorti e la “normalizzazione” del nosocomio universitario, avrebbe dovuto procedere a riempire i vuoti in organico tenendo conto dell’esperienza e dell’anzianità complessiva raggiunta. Invece a questo punto sono andate attorcigliandosi in un groviglio inestricabile una serie di norme per la stabilizzazione nei precari della pubblica amministrazione. Norme stabilite a livello nazionale con le leggi Finanziarie che si sono susseguite, che fissavano “i paletti” della stessa stabilizzazione: quelli che avevano almeno 36 mesi di anzianità (tre anni) anche discontinui entro il 30 settembre del 2007; quelli che erano entrati in graduatoria sulla base dei titoli di studio e dell’anzianità maturata; quelli che potevano cumulare il servizio militare e via dicendo. Poi c’erano state delle “regole” stabilite dalla Regione siciliana – anche per i vincoli finanziari di ripiano imposti dallo Stato alle regioni con il bilancio sanitario in dissesto come il Lazio e la Sicilia - in particolare nominando l’assessore Massimo Russo, proveniente dalla Magistratura, prescelto dal governatore Raffaele Lombardo come “tecnico” super partes per cercare di mettere ordine e freni nell’allegra gestione della Sanità, pubblica e convenzionata, orchestrata da tutti gli uomini del suo predecessore Totò Cuffaro. Regole fissate anche con l’accordo dei sindacati, ad esempio stabilendo che non ci fossero “proroghe” ai contratti a termine che andavano in scadenza, in modo che l’Azienda ospedaliera dovesse attingere alla graduatoria fissata per “farla scorrere”, al fine di consentire a tutti gli aventi diritto l’opportunità di maturare l’anzianità minima di 36 mesi complessivamente totalizzati per accedere alla stabilizzazione. In assoluta deroga a quei criteri, i vertici sanitari hanno invece proceduto a “confermare” chi volevano, escludendo pregiudizialmente altri, che stavano in coda, e precostituendo una sorta di “doppio binario”, accorciando il vincolo dei 36 mesi maturati nei soli ultimi cinque anni, cioè solo per chi il lavoro l’aveva concentrato nell’ultimo periodo, e non per chi (i più anziani o comunque quelli entrati prima) aveva suo malgrado subito una più larga diluizione nel corso dell’intero arco di lavoro svolto presso lo stesso Policlinico. Insomma, figli e figliastri, privilegi ed esclusioni, senza alcun rispetto per i diritti e il comune senso di giustizia; orchestrando così l’ennesima guerra tra poveri disgraziati, portati in questo modo a vedere il nemico nel proprio compagno di lavoro “privilegiato” anziché in una amministrazione pubblica iniqua e in un sistema di potere “per pochi” e non “per tutti”. Eppure, l’assessore alla Sanità Massimo Russo, essendo stato un magistrato di prima fila, sa bene che «la legge è uguale per tutti». Ma è stato o sarà in grado, e vorrà applicarla, in questo specifico caso, rispettando quel comandamento? 24 luglio 2009
http://precariinvisibilimessina.myblog.it/
----Messaggio originale----
Da: precariinvisibili@tiscali.it
Data: 26/07/2009 10.47
A:
Ogg: dott.sa Gemma Contini - articolo sui precari siciliani
domenica 26 luglio 2009
Precari invisibili (l' ennesima)
Pubblicato da Furci-Blog alle 12:13
Etichette: Precariato
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A.D. 2009, 21 Ottobre.
Siamo a quasi 2 anni dal cambiamento di redini, gli asini sono rimasti, oltre a qualche rattoppo, non si vede nulla !
Neanche i soldi per quache maschera antigas, viste le fughe permanenti della rete fognaria.
Si propaga fumo (gemellaggio), si sponsorizzano (sciala popolo),
si promette, non si mantiene, aria calda, non solo di scirocco.
Quanto hanno promesso ! Le "linee programmatiche" sono e rimarranno ben visibili qui sotto, fatevi un' idea autonoma.
A.D. 2010, 9 Aprile.
Gemellaggio, come se tutto dipendesse da questo "atto".
Spargono fumo fasullo, perché di arrosto non si vede nanche l' ombra.
Tutto viene lasciato all' abbandono, invece di alzare i deretani ed andare a cercare finanziamenti, se ne stanno a piangere "curcio" e a comunicare al "popolo bue" il solito ritornello: Non abbiamo soldi !
Buona fortuna !
Poveri disgraziati condannati a rimanere chiusi nel guscio della "perla dell' Jonio".....perché la perla se la sono giá fregata da tempo.
Potrete controllare quanti punti del PROGRAMMA sono stati realizzati, come sono stati realizzati.
Potrete controllare cosa non é stato realizzato.
A.D. 2009, 21 Ottobre.
Siamo a quasi 2 anni dal cambiamento di redini, gli asini sono rimasti, oltre a qualche rattoppo, non si vede nulla !
Neanche i soldi per quache maschera antigas, viste le fughe permanenti della rete fognaria.
Si propaga fumo (gemellaggio), si sponsorizzano (sciala popolo),
si promette, non si mantiene, aria calda, non solo di scirocco.
Quanto hanno promesso ! Le "linee programmatiche" sono e rimarranno ben visibili qui sotto, fatevi un' idea autonoma.
A.D. 2010, 9 Aprile.
Gemellaggio, come se tutto dipendesse da questo "atto".
Spargono fumo fasullo, perché di arrosto non si vede nanche l' ombra.
Tutto viene lasciato all' abbandono, invece di alzare i deretani ed andare a cercare finanziamenti, se ne stanno a piangere "curcio" e a comunicare al "popolo bue" il solito ritornello: Non abbiamo soldi !
Buona fortuna !
Poveri disgraziati condannati a rimanere chiusi nel guscio della "perla dell' Jonio".....perché la perla se la sono giá fregata da tempo.
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